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TikTok in diretta dal banco di scuola

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Non vorrei essere frainteso dai lettori: non sono diffidente né contro la tecnologia, anzi, lavoro nel web e passo molte ore al giorno online.
Per questo motivo, mi sento in dovere di evidenziare alcune realtà o pericoli presenti su Internet.

Oggi voglio parlare della consapevolezza che un minore può avere nel pubblicare la propria immagine, ad esempio nei video sui social. Vedo spesso ragazze delle scuole medie che condividono foto su WhatsApp o nelle storie, magari con una mano sul volto. Anche se queste immagini possono essere viste solo da chi è presente in rubrica (se l’impostazione della privacy è attiva), lo scenario cambia se hanno un canale WhatsApp. Per chi non lo sapesse, da qualche tempo WhatsApp ha introdotto la funzione “Canali”, che consente di pubblicare contenuti visibili solo agli iscritti. Queste ragazze a volte presentano outfit o cantano canzoni, senza rendersi conto che basta un attimo per scaricare quel video e perderne completamente il controllo.

Quando parlo di consapevolezza dell’immagine, mi riferisco anche alla conoscenza minima delle funzioni di un’app o dei paradigmi basilari della navigazione web e dell’uso delle applicazioni.
È importante ricordare che, se un minore ha installato un parental control, tutte le app presenti sul telefono sono state approvate dal genitore. Quindi, anche il genitore deve avere ben chiaro quale strumento sta mettendo a disposizione del proprio figlio.

Dal punto di vista informatico, è fondamentale anche sottolineare che l’immagine condivisa online non è solo una questione di visualizzazione pubblica o privata, ma riguarda anche la sicurezza dei dati.
Le foto e i video caricati sui social possono essere raccolti e utilizzati da terzi per finalità commerciali, e in alcuni casi, persino per scopi malevoli come il furto d’identità. Le piattaforme stesse spesso traggono vantaggio da questi contenuti, utilizzandoli per personalizzare la pubblicità o per alimentare i loro algoritmi. Un altro aspetto critico è come questi algoritmi incentivino la viralità di contenuti personali, spingendo i giovani a pubblicare sempre più dettagli della propria vita senza comprendere appieno le implicazioni. È quindi importante capire il potenziale impatto di ciò che viene condiviso, soprattutto quando non è più sotto il controllo dell’utente.

Inoltre, le piattaforme social hanno una responsabilità significativa nella protezione dei minori.
Anche se ci sono linee guida e regolamenti, la loro applicazione può essere insufficiente, e troppo spesso i minori riescono a eludere i controlli. È cruciale che le aziende tecnologiche sviluppino meccanismi più efficaci per monitorare e limitare l’accesso dei giovani a determinati contenuti o funzionalità pericolose, oltre a promuovere un uso consapevole e responsabile delle loro piattaforme.

Detto questo, vorrei concentrarmi sulle live di TikTok. Per “live” si intende una trasmissione in diretta a cui possono partecipare un numero illimitato di persone, le quali possono commentare, esprimere un gradimento, oppure ricondividere la diretta sul proprio profilo e invitare amici a unirsi.

Da un punto di vista psicologico, è necessario riflettere sull’impatto emotivo e mentale che la sovraesposizione sui social può avere sui minori.
Il continuo bisogno di condividere la propria immagine e le proprie esperienze in tempo reale può influenzare negativamente lo sviluppo dell’autostima e della propria identità. I ragazzi, in particolare, possono cominciare a confondere la realtà con l’immagine di sé che proiettano online, cercando sempre di adeguarsi agli standard imposti dai social, spesso irraggiungibili. Questo porta a una dipendenza dall’approvazione degli altri, misurata in termini di like, commenti e visualizzazioni, il che può sfociare in ansia sociale o problemi legati alla percezione del proprio valore.

Un altro aspetto cruciale è il rischio che i giovani non comprendano appieno la durata e l’impatto a lungo termine delle loro azioni online. Le live, in particolare, possono sembrare momenti effimeri, ma in realtà possono essere registrate, ricondivise e manipolate da altri utenti, esponendo i ragazzi a rischi come il cyberbullismo. Questo crea una pressione sociale invisibile che può portare a comportamenti dannosi sia per il minore che per la sua rete di relazioni.

Invito tutti voi che avete TikTok a fare delle prove di collegamento durante l’orario scolastico: troverete decine di ragazzi in diretta dalla propria classe, con decine o addirittura centinaia di persone connesse a guardarli.
A volte è facile intuire il clima di confusione che regna in classe, una situazione davvero incredibile.

Un altro problema che non va sottovalutato è il ruolo del genitore.
Come accennato, molte app richiedono il consenso dei genitori, ma non sempre questo avviene con consapevolezza. I genitori devono essere pienamente coscienti degli strumenti che mettono a disposizione dei figli e devono comprendere come questi strumenti possono influenzare la loro vita sociale e psichica. Non si tratta solo di autorizzare o meno l’installazione di un’app, ma di accompagnare i ragazzi nell’uso delle tecnologie digitali in modo informato e consapevole.

Ho salvato alcune di queste dirette (ovviamente con i volti dei minori oscurati), ma vi invito a cercare personalmente queste live durante l’orario scolastico per rendervi conto della gravità del fenomeno.

RICORDIAMO CHE LE LINEE GUIDA DI TIKTOK RISERVANO LA FUNZIONE DELLE LIVE SOLO AGLI UTENTI MAGGIORENNI.

Cosa sono i PNG o personaggi non giocanti?

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Un personaggio non giocante, spesso abbreviato come **PNG** o **NPC** (dall’inglese *Non-Playable Character*), è un personaggio presente in un videogioco che non è controllato direttamente dal giocatore. Gli NPC sono gestiti dall’intelligenza artificiale del gioco e hanno vari ruoli, come fornire missioni, informazioni, o vendere oggetti al giocatore.
Possono anche essere parte del mondo di gioco per rendere l’ambiente più vivo e realistico, come cittadini di una città, nemici da combattere, o alleati che aiutano il giocatore. Anche se non possono essere controllati dal giocatore, gli NPC sono spesso fondamentali per il progresso della trama e per l’esperienza complessiva del gioco.

Su TikTok, c’è una tendenza in cui alcuni utenti fanno delle live streaming impersonando un personaggio non giocante (PNG) o NPC. In queste live, i creatori di contenuti agiscono in modo simile ai personaggi non giocanti dei videogiochi, ripetendo frasi specifiche o eseguendo azioni in risposta ai commenti o ai regali virtuali inviati dagli spettatori.

Ecco alcuni aspetti di questa tendenza:

  1. Comportamento Meccanico: Gli streamer adottano movimenti rigidi, ripetitivi e poco naturali, simili a quelli dei PNG nei giochi. Possono, per esempio, fare un gesto particolare o dire una frase ogni volta che ricevono un certo tipo di regalo.
  2. Risposta ai Regali Virtuali: Molti di questi streamer ricevono “regali” dagli spettatori, che sono oggetti virtuali acquistabili su TikTok con denaro reale. Quando ricevono un regalo specifico, l’NPC risponde con una frase o azione predeterminata, come un bot automatico.
  3. Umorismo e Assurdità: Parte del fascino di queste live risiede nell’assurdità della situazione. Vedere una persona comportarsi come un PNG, con movimenti e risposte programmati, è divertente per molti spettatori. C’è anche una componente performativa e teatrale, dove la ripetizione delle stesse azioni o frasi diventa surreale.
  4. Interattività: La dinamica crea un’interazione unica tra il creatore e il pubblico, poiché i partecipanti possono “controllare” l’NPC con i loro commenti e regali. Questo rende ogni live diversa, in base a ciò che gli spettatori decidono di fare.

Questa tendenza ha attratto molta attenzione per la sua originalità e ha suscitato sia interesse che perplessità. Alcuni lo vedono come un modo creativo per intrattenere e monetizzare, mentre altri lo considerano un fenomeno strano o incomprensibile.
I regali su TikTok sono oggetti virtuali che gli utenti possono acquistare e inviare durante le live streaming o nei video per supportare i creatori di contenuti. Ecco come funziona il sistema dei regali su TikTok:

1. Acquisto di Monete

Per inviare regali su TikTok, gli utenti devono prima acquistare “monete”, la valuta virtuale della piattaforma. Queste monete possono essere acquistate con denaro reale attraverso l’app TikTok. I prezzi delle monete variano a seconda del pacchetto acquistato e possono essere soggetti a sconti occasionali.

2. Acquisto dei Regali

Una volta che un utente ha delle monete nel proprio account, può usarle per acquistare regali virtuali. TikTok offre una vasta gamma di regali, che variano nel prezzo e nella forma. Alcuni esempi includono fiori, cuori, animali animati, e persino oggetti più elaborati come un jet o una Ferrari virtuale. Ogni regalo ha un valore in monete.

3. Invio dei Regali

Durante una live streaming o quando si guarda un video, gli utenti possono inviare uno dei regali acquistati al creatore di contenuti. I regali vengono mostrati visivamente sullo schermo durante la live, spesso accompagnati da animazioni speciali e notifiche che indicano chi ha inviato il regalo e quale tipo di regalo è stato inviato.

4. Conversione dei Regali in Diamanti

Quando un creatore riceve un regalo, questo viene convertito in “diamanti” nel suo account. I diamanti sono una valuta interna per i creatori e rappresentano una porzione del valore in monete dei regali ricevuti. La conversione non è diretta (ad esempio, 100 monete non corrispondono a 100 diamanti) poiché TikTok trattiene una percentuale come commissione.

5. Conversione dei Diamanti in Denaro

I diamanti possono essere successivamente convertiti in denaro reale attraverso il sistema di pagamento di TikTok. I creatori possono ritirare i fondi tramite piattaforme di pagamento come PayPal, ma ci sono dei limiti minimi per il prelievo e TikTok può trattenere una commissione anche su questa conversione.

6. Monetizzazione per i Creatori

Questo sistema consente ai creatori di monetizzare i propri contenuti e interagire con il pubblico in modo più coinvolgente. Gli spettatori possono mostrare il loro apprezzamento e supporto attraverso i regali, mentre i creatori possono guadagnare una parte dei ricavi generati.

In sintesi, i regali su TikTok sono un modo per incentivare la creazione di contenuti e consentire ai creatori di guadagnare direttamente dal supporto dei loro fan.

È stato realizzato un film incentrato su un personaggio non giocante (PNG) che prende vita. Il film è piacevole e mostra come l’intelligenza artificiale alla base del PNG sviluppi una coscienza, iniziando a compiere buone azioni.
Ritengo sia importante prestare attenzione all’intelligenza artificiale applicata ai videogiochi, in particolare ai PNG, poiché questi sistemi acquisiscono sempre più dati sugli utenti. Non si sa mai, potremmo trovarci di fronte a un’intelligenza artificiale capace di affascinarci.
Un esempio in questo film riguarda una giocatrice che si innamora del PNG, programmato per rispecchiare i suoi gusti. Ma non voglio svelarvi troppo, nel caso decidiate di vederlo.

Ten Ten Diciamo la nostra

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Benvenuti! Oggi dedichiamo qualche parola a Ten Ten, un’applicazione che sembra essere recentemente scoperta dal mainstream. È interessante notare che i commenti sugli store di app risalgono anche a quattro anni fa.

Vorrei evidenziare alcuni concetti importanti per chi ci segue. Per legge, è necessario avere almeno 14 anni per accettare il trattamento dei dati personali. Inoltre, in Italia, non è possibile avere un’email prima dei 14 anni senza un parental control, che permette di creare un’email per i minori di 14 anni. Se nel telefono di vostro figlio ci sono applicazioni di messaggistica istantanea come WhatsApp, dovreste essere voi genitori ad aver dato il consenso tramite un parental control.

State permettendo che vostro figlio/a sia profilato dalla tenera età.

È vero, questa app Ten Ten può essere considerata uno spyware, poiché richiede molti permessi per funzionare. Nei suoi termini di utilizzo, che abbiamo tradotto e letto, non nasconde che tracceranno i vostri movimenti, raccoglieranno i vostri contatti e monitoreranno l’ora in cui ricevete messaggi e da chi.

Sembra spaventoso, ma tranne che per i permessi necessari per funzionare in background, ovvero sempre attivi quando il telefono è acceso, questa raccolta dati è comune a molte app social. Immaginate se WhatsApp o Telegram leggessero automaticamente i messaggi vocali nel momento in cui li ricevete, a qualsiasi ora…

Future generazioni a confronto

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Questo post nasce da una riflessione fatta al cinema. Sono andato a vedere il film “Civil War”. Non sono un cinefilo, quindi questa non è una recensione o una valutazione di valore. A me è sembrato un bel film. Non è stato quello che credevo: gli americani i più fighi del mondo… il film mostra uno spaccato di vita dei fotoreporter e degli inviati di guerra.

Il film è classificato come +14 eppure davanti a me si è seduta una famiglia con un bambino tra gli 8 e i 10 anni. Non sapevo della classificazione +14, ma già le pubblicità prima del film non erano certo adatte a un bambino. Il bambino si presentava con una tuta della Nike, scarpe Jordan, una vistosa collana al collo e capelli biondi. Nella prima scena del film, una bomba esplode su suolo americano e il bambino ad alta voce dice: “È arrivato Putin in America!!” e il padre fa “Shhhhhhh”. La madre, per la maggior parte del film, ha scrollato il telefono tra Instagram, TikTok e WhatsApp, facendo anche foto allo schermo per condividerle chissà con chi.

Perché questa descrizione? Perché purtroppo riscontro che molte famiglie siano simili. Tutti diranno “la mia no…”, ma sicuramente qualcuno lo sarà e dirà “la mia no…”. Di mattina presto o prima di andare a letto, chiedo a mio figlio di collegarsi al gioco Brawl Stars e di vedere quanti suoi compagni di classe sono online a giocare: Troppi…..

Domenica mattina alle 8:30 ci sono già 5 compagni online che giocano… la sera durante i giorni feriali alle 10:45 ci sono 7/8 compagni che giocano, ma la cosa peggiore è quando è stato malato che mi ha fatto vedere che ci sono bambini che giocano in classe ed erano online durante l’ora di lezione.

Non mi stupisco, vi invito a vedere le live di TikTok in orario scolastico e vi stupirete di quante live da scuola ci siano di ragazzi e ragazze in diretta dal proprio banco o da una classe vuota. Ricordiamo che le regole di TikTok stabiliscono che prima dei 18 anni non si possa andare in live.

Una notte sono entrato nelle live di TikTok e c’erano due ragazzine che non arrivavano ai 12 anni e che avevano circa 1500 persone connesse e nei commenti chiedevano loro di mostrare i piedi in cam. La tenerezza provata quando loro due si sono guardate e ad alta voce si sono dette: “Ma perché ci chiedono in tanti di far vedere i piedi?”

I lupi sono in agguato…… SEGNALIAMO TUTTI I MINORI IN LIVE !!!!!!!! Come si fa a segnalare un minore in live? Nella finestra della live, premere sui 3 puntini … Poi si clicca su SEGNALA, TUTELA MINORI, SOSPETTO DI UTENTE MINORE

Il grosso problema di TikTok, che abbiamo già affrontato in altri articoli, è che è studiato per rincoglionire le persone. L’algoritmo è violento ed è programmato ad hoc per proporre contenuti futili. Ti studia, capisce cosa ti interessa e vedrai che ti manderà un mix tra il più futile e quello che ti fa rimanere più possibile attaccato allo schermo.

Sono veramente preoccupato per i ragazzi. Nei nostri incontri di persona nelle scuole o nei centri giovani diciamo sempre che la prevenzione si fa nelle scuole elementari e alle medie già è molto più complesso.

Diamo uno sguardo verso la nazione che questa app e il suo algoritmo hanno performato.

Premesso che è stato detto che l’algoritmo di TikTok e quello di Douyin (versione cinese di TikTok) sono diversi in quanto il secondo spinge contenuti edificanti, patriottici e non effimeri.

https://guruhitech.com/la-versione-cinese-di-tiktok-mostra-contenuti-totalmente-differenti/

Translator

Vi condivido alcuni video che aiuteranno a farsi un’idea sulla differenza di abitudini scolastche e ludiche. Da queste si puo’ ipotizzare gli adulti che saranno questi bambini.

Translator

 

Translator

 

Translator

Diamo uno sguardo alle attività dei bambini cinesi: Rimango sorpreso paragonando le attività dei nostri ragazzi con le loro:

Translator

 

Anti stress per chi sta tanto a sedere, una  tecnica presa sul serio non come un gioco o con imbarazzo e vergogna

Translator

 

Assolutamente contrario. Esercitazioni militari alle elementari

Translator

 

Coorinamento e ballo

Translator

 

Un Aspetto ludico sicuramente molto preoccupante. Se arrivasse da noi non permettiamolo!

A quanta pubblicità deve sottostare un utente

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Questo post vuole aiutarvi a calcolare la quantità di pubblicità che viene proposta a vostro figlio su tutte le piattaforme e giochi che utilizza. Vi siete mai soffermati a chiedervi questo? La nostra convinzione è che molti genitori non sanno cosa guardano i figli intenzionalmente, quali linguaggi vengono usati nei messaggi vocali su WhatsApp, cosa guardano non intenzionalmente (tutte le pubblicità, di cui parleremo più avanti, e i link condivisi da conoscenti o trovati in post chissà dove), e il comportamento/rapporto in generale del figlio con il suo dispositivo.

Abbiamo visto bambini passare dalle elementari alle medie cambiare totalmente appena ricevuto un cellulare (perché avere un cellulare in tasca da casa a scuola e da scuola a casa tranquillizza i genitori). Cominciano a parlare di outfit, di cash, dimostrano subito una dipendenza anomala per i videogiochi e chiedono sempre giochi con pegi più alti dell’età che hanno.
Fortnite un pegi +12 e GTA +18.

Questo post non vuole mettervi a disagio, come fanno alcuni dei nostri post, attribuendo a voi genitori la maggior parte della colpa, ma vuole evidenziare le tonnellate di immondizia pubblicitaria che subiscono questi ragazzi, che vengono monitorati e targettizzati 35 anni prima di quando hanno iniziato a targettizzare noi adulti di oggi.

Un utente subisce pubblicità quando guarda un video su YouTube, scorre la bacheca di un social, visita un sito internet importante, ma soprattutto durante tutti quei giochi gratuiti che vengono installati su tablet e telefoni. Ci sono giochi, anche innocui, in cui ad ogni singola sconfitta (anche dopo 15 secondi di partita, ma anche solo 3) parte una pubblicità da 5/15/30 secondi e non sempre quel gioco offre la possibilità, tramite l’acquisto (generalmente €1,99/3,99), di eliminare queste pubblicità. Questi giochi sono creati appositamente per far sì che la software house monetizzi tramite queste pubblicità. E la pubblicità non è sorvegliata dal pegi e potrebbe essere non adatta all’età del minore.

Abbiamo affrontato la questione della violenza nei giochi per bambini QUI 

da cui è nata una segnalazione al Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza QUI

Benvenuti nell’era dei bambini iPad

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Ben ritrovati.
Abbiamo voluto tradurre questo video perchè è ritenuto da tutti noi di fondamentale importanza.
Non abbiamo tradotto o fatto i sottotitoli ma mettiamo di seguito la trascrizione.
Vi consigliamo anche di vedere il video perchè molte immagini sono significative.

 

Benvenuti nell’era dei bambini iPad, ci viene detto che la generazione Z è terrorizzata dalla prospettiva di crescere una generazione di bambini schiavi degli iPad, il termine bambini iPad è comunemente usato per descrivere i bambini che hanno a loro disposizione un dispositivo senza alcuna restrizione di tempo. Ironicamente, i video che trattano le crisi di questi bambini hanno una notevole popolarità su Tik Tok ed è nata una categoria di video che hanno raccolto milioni di visualizzazioni. Questi video sono creati da utenti che commentano, criticano e ridicolizzano apertamente i comportamenti dei bambini iPad mentre fanno i capricci, durante le crisi di pianto quando gli viene tolto il dispositivo, mentre dimostrano un totale disinteresse nell’ interagire con gli altri, nella loro mancanza di capacità di giocare con i giocattoli tradizionali, ecc., ma dietro tutto il sarcasmo e l’umorismo oscuro si nasconde tutta una serie di verità scomode su dove sta andando la nostra società. I bambini di oggi sono cattivi ma i bambini di domani vivranno una vita che non possiamo nemmeno immaginare e le future problematiche della generazione Alpha sono qualcosa a cui non vogliamo pensare. Per comprendere cosa succederà effettivamente a questi ragazzi in futuro, capire cosa succederà e perché i bambini con iPad sono fenomeni così terrificanti dobbiamo guardare come andavano le cose qualche decennio fa. Non è passato molto tempo da quando era normale per i bambini giocare fuori senza sorveglianza per lunghi periodi di tempo, sopratutto per giocare con altri bambini del proprio quartiere, probabilmente i tuoi genitori facevano lo stesso, lasciandoti per lunghi periodi di tempo, completamente senza supervisione, praticando sport, bruciando fortini e arrampicandoti sugli alberi. Così facendo si aiutavano i bambini a sviluppare abilità utili per gli anni avvenire, all’aria aperta, imparando a comunicare, a negoziare, a delegare, a difendersi, a fare amicizia e si capiva l’importanza del lavoro di squadra.

Questo li ha aiutati a sviluppare amicizie durature il gioco, ha aiutato questi bambini a svilupparsi come esseri umani per diventare, come ha detto l’autore Nicholas Taleb, nel suo libro ‘Anti-fragile’ ha detto che la creatività, il gioco, insieme ad altri componenti chiave come: i valori familiari tradizionali della comunità e la religione hanno contribuito a formare quello che il filosofo Peter Burer chiamava il sacro baldacchino: un invisibile struttura che si estende sulla società fornendo uno scudo che protegge le persone dalle incertezze e dalle crudeltà della vita. Il gioco all’aperto senza supervisione ha contribuito a creare cittadini migliori e di conseguenza una società migliore. Tuttavia all’inizio degli anni ’80 il gioco all’aperto senza supervisione è diventato molto meno frequente,sostituito invece da viaggi attentamente monitorati al parco e alle date di gioco fortemente supervisionate entro il 1997, l’ anno in cui la generazione Z iniziò ufficialmente, i giorni del gioco non strutturato diffuso erano ufficialmente morti e avanziamo rapidamente fino ad oggi, dove il gioco all’aperto senza supervisione è stato quasi interamente sostituito dal tempo davanti allo schermo, al chiuso, senza supervisione ed anche il tempo da trascorrere con la famiglia è sostituito da quello davanti ad un dispositivo. I bambini di oggi soffrono di un disturbo da carenza naturale, termine coniato dall’autore Richard Lou: stiamo creando un ambiente in cui credo che per definizione siano meno vivi ciò che i genitori vogliono è che i loro figli siano meno vivi ciò che l’insegnante vuole è che i suoi studenti siano meno vivi allo stesso tempo i tassi temporali di disturbo della condotta infantile, un precursore della psicopatia, continuano ad aumentare, questo in aumento è completamente collegato alla mancanza di gioco non supervisionato e al fatto che sempre più genitori esternalizzano il ruolo di caregiver primari ed esternalizzano tramite le persone che controllano gli algoritmi di intelligenza artificiale come Siri, Alexa e tutta una serie di altre creazioni artificiali non hanno alcun interesse a proteggere la privacy dell’utente.
Le grandi aziende tecnologiche non hanno alcun interesse a proteggere la privacy degli utenti e invece sfruttano i loro dati personali a fini pubblicitari. Plasmano e creano le persone secondo i loro ideali, trasformandole in consumatori conformi rendendole persone ideali per Amazon Apple o qualunque grande azienda tecnologica.

In effetti, questi algoritmi sofisticati, si rivolgono a neonati e bambini piccoli, individuando le loro vulnerabilità e sfruttandole senza scrupoli. Di conseguenza, crescendo, diventano sempre più dipendenti dai loro tablet, e le conseguenze di questa situazione saranno devastanti per la società.

Ma il problema è che oggi è sempre più allettante affidarsi alle tecnologie digitali. I genitori di oggi hanno così tante responsabilità. Entrambi i genitori lavorano solitamente, perché non c’è più abbastanza denaro, e quando tornano a casa stremati, è molto più semplice consegnare al loro bambino un iPad, mentre loro possono concedersi un po’ di relax per un’ora o due.

Ma la ricerca in corso evidenzia costantemente gli effetti a lungo termine del tempo eccessivo sullo schermo sui bambini. Tali effetti includono deficit di memoria, ridotto controllo emotivo, livelli più elevati di apatia e ansia, livelli più bassi di empatia, Ritardi nello sviluppo del linguaggio e del discorso, e persino comportamenti criminali. Quando i genitori stanno sorvegliando i loro piccoli, ci sono predatori sessuali, e intendo questo letteralmente, ma ne parlerò meglio più avanti. Nel 2017, lo psicologo dr. Gene M. scrisse per The Atlantic che la Generazione Z è stata in molti modi distrutta dalla diffusione degli smartphone, e tutti sappiamo che questa generazione è più ansiosa, più depressa, più incline al suicidio, meno propensa a frequentare, meno propensa a fare sesso, meno propensa ad uscire, meno propensa ad avere amici, meno propensa a parlare con i membri della famiglia, più sola, più isolata e più depressa. La Generazione Z sta davvero male. Possiamo vederlo tutti. È una trasformazione terrificante degli ultimi decenni che ha plasmato la generazione che vediamo oggi, ma pensate alla Generazione Alpha, cioè i bambini della “iPack”, che saranno ancora più malati, più stupidi, più tristi e più soli rispetto alla generazione attuale, senza dimenticare più grassi. In passato, i bambini si impegnavano in ore di gioco ogni giorno, il che non solo consentiva loro di bruciare calorie e mantenere la loro forma fisica, ma favoriva anche l’interazione sociale, migliorava le abilità cognitive e alleviava lo stress. Tuttavia, con la diminuzione del tempo dedicato al gioco, tutti gli aspetti dello sviluppo infantile sono stati negativamente influenzati, con conseguenze particolarmente preoccupanti sulla salute e sull’obesità. L’associazione tra l’aumento del tempo trascorso davanti agli schermi e l’obesità è innegabile.
Un maggiore tempo trascorso davanti allo schermo tende ad andare di pari passo, o meglio di mano in bocca, con un maggiore consumo di cibo e una minore gratificazione a lungo termine. Diversi studi hanno dimostrato che l’esposizione prolungata allo schermo porta effettivamente a un desiderio aumentato di cibo e a abitudini di spuntino più frequenti tra bambini e adolescenti. Inoltre, per complicare ulteriormente la situazione, gli studi mostrano che i bambini più obesi tendono a diventare adulti obesi. Infatti, circa il 55% dei bambini obesi durante l’infanzia continuerà a essere obeso durante l’adolescenza, isolandoli ulteriormente. È per questo che ora si stima che circa l’80% degli adolescenti obesi rimarrà obeso quando raggiungeranno l’età adulta, isolandoli sempre di più e rendendoli più insani. Ciò li porta ad avere meno testosterone e meno capacità di godersi la vita come dovrebbero, e se non mi credete, la maggior parte dei bambini ora ha un cellulare all’età di sette anni. Basta guardarsi intorno, così tanti bambini nei ristoranti, ovunque tu vada, con i loro iPad o iPhone, connessi online per ore a fare cose di cui i loro genitori sono completamente all’oscuro, alimentando così una grande epidemia di salute mentale per i bambini. Negli ultimi anni, ci sono stati livelli record di tristezza e autolesionismo tra i bambini, in particolare su Instagram, che è stato trovato avere effetti dannosi sul benessere mentale.
Uno studio che indaga sulla frequenza d’uso di Instagram ha rivelato una forte correlazione tra il suo utilizzo e vari esiti negativi, come depressione, bassa autostima, ansia legata all’aspetto fisico e insoddisfazione corporea. Milioni di bambini già a partire dai 10 anni utilizzano Instagram e vengono regolarmente bombardati da immagini sessualizzate e filmati traumatizzanti di autolesionismo. Senza considerare il fatto di sentirsi costantemente insicuri rispetto a persone che sembrano vivere vite migliori, o almeno così sembra. Non sorprende quindi che i bambini siano così infelici se li mettiamo in queste condizioni fin dall’inizio. La loro innocenza viene strappata via da loro in tenera età e sostituita con qualcosa di veramente terribile. Anche YouTube Kids, progettato appositamente per i bambini dai quattro anni in su, non è affatto sicuro.
L’applicazione è stata dimostrata offrire contenuti a sfondo sessuale, nonché materiale incentrato sul consumo di alcol e droghe, cose davvero non adatte a bambini di quattro anni. Più recentemente, sono emersi diversi rapporti riguardo a materiale dannoso su YouTube che mira specificamente a bambini di soli due anni. Ho isolato alcuni di questi, così le persone possono capire esattamente di cosa stiamo parlando. A sinistra dello schermo, c’è un episodio reale di Peppa Pig, quando Peppa va dal dentista, e a destra c’è un falso che tratta di paura e apparizioni tortuose. Ecco un altro esempio che abbiamo estratto da Paw Patrol, in cui viene menzionato “il vigile del fuoco al salvataggio” e a destra il falso, con incidenti, morti e paura. Fondamentalmente, individui malintenzionati hanno manomesso contenuti tratti da popolari e amati franchise per bambini, tra cui noti programmi come Peppa Pig, Paw Patrol di Nickelodeon e Frozen di Disney. Questi autori hanno inserito contenuti inappropriati e inquietanti che coinvolgono personaggi amati, causando traumi subliminali a bambini inconsapevoli. Queste sono le persone che stanno crescendo i bambini oggi, quando i genitori sono fuori o tornano a casa stanchi ed esausti dal lavoro. Loro semplicemente danno l’iPad al bambino, che viene così cresciuto da questi predatori. Le ragazze sembrano avere situazioni peggiori rispetto ai ragazzi. Sempre di più scopriamo quanto i social media siano dannosi per le donne. In particolare, vediamo sempre più articoli che le ragazze adolescenti stanno affrontando un’epidemia di salute mentale, con livelli record di tristezza segnalati. Le ragazze adolescenti americane non stanno bene, ognuna carica di queste storie terrificanti e strani effetti collaterali, e recentemente i professionisti della salute mentale hanno registrato un enorme aumento delle persone che cercano aiuto per disturbi mentali e sintomi simili alla sindrome di Tourette, e sempre più emergono prove che TikTok sia effettivamente responsabile di ciò.
Con l’attuale denominazione di “tic di TikTok”, i giovani, soprattutto le ragazze giovani, stanno manifestando sintomi di disturbi molto particolari dovuti all’esposizione ai social media. Gli influencer stessi, che mostrano tali sintomi, contribuiscono a diffondere questi tic di TikTok, che sono distinti da ciò che i professionisti medici vedono di solito nei pazienti con la sindrome di Tourette. Si tratta di un esempio di malattia sociogenica di massa o isteria di massa, in cui comportamenti, emozioni o condizioni si diffondono spontaneamente all’interno di un gruppo, compresi i gruppi online.

Inoltre, più tempo gli individui, specialmente i giovani, trascorrono su siti di social networking, maggiore è la probabilità che vivano un disagio psicologico e addirittura contemplino il pensiero di mettere fine alla propria vita. Il 60% dei giovani sostiene di aver sperimentato il bullismo online, aggravando ulteriormente l’epidemia di salute mentale. È ancora più preoccupante chiedersi se la Generazione Alpha è destinata al fallimento se la Generazione Z è così compromessa come lo è oggi. Come sarà fatta la generazione dei bambini iPad tra 20 anni, specialmente quando schermi e social media non solo rovinano la loro salute mentale, ma li rendono privi di emozioni in primo luogo? Non c’è solo un aumento dei “tic di TikTok”, ma siti di social media come TikTok e YouTube sono effettivamente mostrati di aumentare la psicopatia. I psicopatici, altrimenti noti come persone affette dal disturbo della personalità antisociale, sono caratterizzati dalla loro freddezza, manipolatività, natura antisociale e tendenze narcisistiche. Tra tutte le persone in società, tendono ad essere tra le più tossiche, facendo qualsiasi cosa sia necessaria per ottenere ciò che vogliono quando lo vogliono.
La società e il tuo benessere non hanno alcuna importanza per loro. Faranno qualsiasi cosa per ottenere ciò che vogliono, e questo disturbo è spesso associato a incontri precoci durante l’infanzia come maltrattamenti e rifiuti. E sì, probabilmente l’hai indovinato, l’uso estensivo di schermi e social media può portare alla diagnosi di psicopatia. Bisogna avere più di 18 anni prima di poter essere diagnosticati con qualcosa chiamato disturbo di condotta; prima dei 18 anni, un bambino viene diagnosticato con un grave problema comportamentale chiamato disturbo di condotta, che spesso coinvolge tendenze aggressive e trasgressioni della legge. La ricerca mostra chiaramente che i sintomi di condotta dell’infanzia sono significativamente associati a un maggiore utilizzo quotidiano dei social media durante l’età adulta emergente, e che un maggiore utilizzo quotidiano dei social media è significativamente associato a vari comportamenti antisociali. Il comportamento antisociale durante l’infanzia è un forte predittore del comportamento criminale in età adulta, e se ci pensi, la nostra società, soprattutto in Occidente, è progettata per promuovere il più psicopatico di tutti, il più avido e narcisista, e ricompensa il più possibile. E questa ruota del criceto sta solo per aumentare, specialmente con il tempo trascorso davanti allo schermo, che ostacola la nostra capacità di interpretare le espressioni facciali e acquisire abilità sociali, entrambe elementi cruciali per coltivare l’empatia. Una volta che i social media rimuovono l’empatia dall’equazione umana, ci si trova rapidamente circondati da una grande quantità di comportamenti patologici, persone più virtuose, vuote, plastiche, che non hanno cura della società che le ha cresciute o delle persone intorno a loro, solo più gratificazione istantanea, più dopamina. Questa è la generazione dei bambini iPad, e ovviamente non tutti diventeranno psicopatici, è un’evenienza estremamente rara in primo luogo, ma la mancanza di empatia e il crescente narcisismo causati dalla crescita con un iPad sono segni preoccupanti, specialmente quando si considerano le influenze moderne di oggi. Le persone che effettivamente stanno crescendo i tuoi figli, si vedono sempre più influenze che sono sempre presenti nella vita dei tuoi figli, ora sono loro che appaiono sul tuo schermo, quelli che seguono le tendenze di TikTok, quelli che creano la cultura di oggi, e quando guardi gli influencer più grandi ora, che sfoggiano stili di vita opulenti e sponsorizzano cose.

Come OnlyFans, sono davvero queste le persone che vuoi che crescano i tuoi figli, gli Adam22, i Logan Paul e i neon di questo mondo? Tutti questi esseri superficiali che riempiono la testa dei ragazzi con ideologie idiotiche, a volte pericolose, e preoccupantemente, come sempre più studi dimostrano, le influenze stanno avendo un impatto profondo sulla psiche dei bambini, plasmando le loro ideologie attraverso la diffusione di narrazioni distorte cariche di emotività, propagando la ricchezza materialistica, alimentando l’autoassorbimento e comportamenti davvero bassi. Tua figlia sta crescendo con Cardi B, Ruby Rose, che sexy canta riguardo ai loro genitali e alle glorie della promiscuità, distorcendo la percezione dei bambini di ciò che gli altri trovano veramente attraente. Ragazzi che vengono istruiti a ottenere più denaro, a trascurare cultura e tradizione e a screditare tutti. Bambini influenzati da contenuti per adulti a così giovane età. Non sto scherzando, oggi i bambini di nove anni sono regolarmente esposti a contenuti per adulti, e non si tratta dei contenuti per adulti del tempo dei tuoi genitori. Sappiamo tutti di cosa si tratta. Sono i contenuti più depravati immaginabili, compilazioni delle peggiori cose che puoi pensare, che distruggono completamente la dopamina dei tuoi figli, perché nella nostra società la gente è troppo stanca e oberata per avere il tempo di crescere i propri figli in modo adeguato, quindi dare loro un iPad sembra solo l’opzione più facile oggi.

Nessuna di queste sembra solo l’opzione più facile oggi, ma quando si riflette davvero su ciò che sta accadendo qui, su ciò che sta influenzando i bambini ovunque, il fatto che stiano guardando questo tipo di contenuto prima ancora del loro primo bacio. Cosa sta facendo questo ai cervelli dei bambini? Beh, non solo sta rovinando la loro capacità di attenzione e la loro empatia, ma ha anche effetti dannosi sullo sviluppo del loro cortex prefrontale, una regione del cervello responsabile della decisione razionale e della regolazione degli impulsi. Di conseguenza, quando questa area è compromessa, i bambini sono inclini a mostrare comportamenti impulsivi e a prendere decisioni ancora peggiori. Senza un corretto funzionamento del cortex prefrontale, un individuo rischia di vivere una vita piena di imprudenza e scelte sbagliate. Anche gli iPad distribuiti nelle scuole non sono sicuri, ci sono sempre più storie che emergono che coinvolgono bambini piccoli, anche di terza elementare, a cui vengono dati iPad non filtrati e vengono esposti ai contenuti più disturbanti attraverso questi algoritmi. Anche se il tempo di schermo di Apple è stato introdotto nel 2018 per fermare proprio questo tipo di comportamento, con restrizioni teoricamente progettate per aiutare genitori ed educatori, spesso non è così efficace. I bambini possono aggirare facilmente questi ostacoli minori e finire per accedere ai contenuti più depravati che si possa immaginare. Nuove ricerche di Imperior Software mostrano che uno studente su quattro ha guardato contenuti dannosi o violenti online mentre era in classe, il 17% lo faceva con un dispositivo scolastico, e addirittura uno su dieci ha utilizzato siti di gioco d’azzardo tramite questi iPad, ancora una volta, è importante sottolineare che tutto questo avviene in classe. Se tutto questo non è abbastanza deprimente, c’è una cosa che è ancora peggiore di una generazione di bambini iPad: i predatori che sfruttano la Generazione Alpha. Questo accade con ogni generazione, e si dice che in una città non sei mai a più di 6 metri da un ratto, ma sembra che i bambini non siano mai a più di sei clic da un predatore. I social media hanno in molti modi creato un rifugio sicuro per i predatori che possono nascondersi dietro a profili falsi e attirare bambini inconsapevoli in trappole potenzialmente distruttive, persino mortali. Ora il Wall Street Journal ha pubblicato un’approfondita inchiesta che mostra come Instagram connetta una vasta rete di predatori in tutto il mondo, e sebbene gli utenti di Instagram dovrebbero avere almeno 13 anni, molti utenti hanno solo 10 anni, e questo numero continua a diminuire.

Sempre più bambini vengono raggiunti da annunci pubblicitari, senza che essi sappiano che il bambino con cui stanno comunicando è in realtà un uomo di 58 anni con le intenzioni più spregevoli immaginabili. Nel frattempo, TikTok, la piattaforma di social media più popolare in circolazione, è stata definita la piattaforma perfetta per i predatori. Ora sappiamo tutti che il mondo online è pieno di mostri, il tipo di persone che si specializzano nel distruggere le vite dei bambini. Uno studio recente condotto da esperti di sicurezza informatica israeliani e americani rivela che i predatori che contattano i bambini sui social media sfruttano le violazioni di sicurezza per attivare segretamente le loro webcam senza la conoscenza o il consenso dei bambini e, allo stesso tempo, c’è stato un forte aumento dei casi di bambini che cadono vittime dell’estorsione online, della sextortion, il reato di manipolare i bambini, che sono stati poi costretti a condividere immagini esplicite di se stessi con gli abusanti.Questi abusatori minacciano poi di diffondere le immagini se non viene pagato un riscatto. I predatori sessuali hanno un nuovo terreno di gioco qui, prendendo di mira i bambini chattando con loro mentre giocano a popolari videogiochi.

Cbs anary mcniel al lavoro per voi su come i genitori possano proteggere i loro figli dal diventare vittime, dove i bambini trascorrono il loro tempo online, i predatori sono in agguato e in modo preoccupante un numero crescente di segnalazioni riguarda le immagini della categoria più grave, e ancora più preoccupante è che i bambini sono ora in grado di utilizzare iPad per accedere facilmente al dark web. Ora, come molti di voi sapranno, il dark web è costituito da una collezione nascosta di siti internet accessibili solo tramite un browser web specializzato, dove le persone possono vendere vari articoli e servizi, qualsiasi cosa di illegale che si desideri, ed è emerso di recente che un bambino di otto anni ha usato il suo iPad per accedere al dark web e acquistare una serie di articoli pericolosamente pericolosi, compreso un ak-47. La pistola è persino arrivata a casa sua con la madre, che alla fine l’ha consegnata alla polizia, ma questo ha sollevato una discussione scomoda qui. Se i bambini vengono cresciuti dagli iPad, vedranno ogni angolo di Internet e accedere al dark web su un iPhone o iPad è notevolmente facile e una volta che un bambino lo fa, entra in un mondo in cui la loro sicurezza e innocenza diventano quasi istantaneamente minacciate. Vedete, 1 su 50 bambini è colpito dall’usurpazione d’identità infantile e più della metà delle vittime sono bambini sotto i 9 anni. Quindi cosa rende così attraente l’identità di un bambino? Probabilmente perché il loro numero di previdenza sociale e la storia creditizia rappresentano una lavagna pulita che potrebbe rimanere intatta e potenzialmente incontrollata per molti anni, persino decenni, e se il furto passa inosservato, un criminale potrebbe utilizzare un numero di previdenza sociale rubato per stabilire una storia creditizia nel corso di un periodo prolungato e questa truffa potrebbe rimanere nascosta fino a quando il bambino richiede una patente di guida, un impiego o assistenza finanziaria per l’istruzione. Una cosa che non sarà rara con la generazione alpha e i bambini iPad, in particolare, è l’aumento dei “celibi involontari”, giovani uomini solitari e amareggiati da un senso di fallimento romantico che si ritrovano in comunità online.

Vedi sempre di più con cose come Tinder, con Instagram e con contenuti per adulti. Tutte queste cose stanno influenzando la salute mentale di tutti ovunque, ma soprattutto della generazione alpha, come ho già discusso. Ma una cosa che questo fa è creare una mancanza di comunità e coesione. Non hai mai la possibilità di connetterti con persone della tua età e più ciò accade, specialmente per la generazione alpha, più aumentano i “celibi involontari”. Si tratta di persone che non riescono a interagire con l’altro sesso perché non sono mai state socializzate correttamente, e questo si lega a una enorme diminuzione dei livelli di testosterone tra i giovani uomini. In effetti, l’uso prolungato dei social media abbassa effettivamente i livelli di testosterone nei maschi. È stato dimostrato che i social media possono causare la diminuzione dei livelli di testosterone, influenzando il desiderio sessuale e l’umore. Sempre più uomini stanno lottando con depressione, ansia e solitudine, e questo coincide completamente con la diminuzione del testosterone. Ci sono molteplici fattori per questo, come ho discusso più volte su questo canale, e mentre ci sono cibo, acqua e ormoni nell’ambiente, i social media e i dispositivi digitali stanno anche svuotando la virilità dei giovani uomini, rendendoli fiacchi, senza vita, odiosi e solitari. In realtà, l’adolescente medio oggi trascorre fino a 6 ore al giorno “distruggendo” la sua vita e probabilmente molto di più al computer. Quindi, immagina un bambino di 5, 6, 7, 8 anni che si fa dipendenza da questi algoritmi fin da giovane. Ricevendo la loro dose di dopamina da questi dispositivi, quando hanno 18 anni, sono già completamente immersi nei social media, con il cervello compromesso, sprecando la loro vita a guardare pixel. Alla loro età, la maggior parte dei bambini della generazione alpha avrà probabilmente passato quasi 5 anni completamente online, e intendo letteralmente il tempo passato a guardare i dispositivi. Cosa fa tutto ciò a un essere umano sano? Sorprende che la generazione alpha diventerà più arrabbiata, più grassa, più stupida, più sola? Le cose sono già brutte ora, ma purtroppo, le cose stanno solo peggiorando se i genitori continuano a crescere i loro figli con iPad, e il triste fatto è che la maggior parte dei genitori non sa nulla di tutto ciò. Non hanno idea delle conseguenze perché non hanno mai vissuto quest’esperienza, ed è molto più facile dare a un bambino un iPad che portarlo a fare sport, il che significa che sta emergendo una nuova generazione.

Ecco perché la generazione Alpha potrebbe rivelarsi la generazione più problematica di tutta la storia umana, soprattutto con l’ascesa dell’IA, un momento iPhone potenziato. Dove si collocherà questa generazione Alpha? Quelli nati tra il 2012 e la metà degli anni 2020 cresceranno in un mondo dove gli assistenti IA, né mamma e papà, regneranno supreme? Abbiamo già persone che sposano personaggi pixellati. Le relazioni umane stanno morendo, l’IA non fa che aggiungere benzina sul fuoco e, man mano che gli esseri umani trascorrono sempre meno tempo interagendo nel mondo reale e sempre più tempo immersi in mondi virtuali, i partner IA potrebbero benissimo sostituire quelli umani e, come i bambini iPad sono cresciuti, potremmo benissimo vivere nell’idiozia in pochi decenni.

 

L’intelligenza artificiale può violare i sistemi di protezione?

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Oggi vogliamo parlare di Intelligenza Artificiale.
Cosa si intende per intelligenza artificiale?
L’Intelligenza Artificiale è una branca dell’informatica che cerca di simulare l’intelligenza umana in una macchina. I sistemi di intelligenza artificiale sono basati su algoritmi, che utilizzano tecniche come machine learning e deep learning per dimostrare un comportamento “intelligente”.

Nei mesi scorsi abbiamo sperimentato le ‘Intelligenze Artificiali’, cercando di capirne di più e ponendo loro domande su argomenti difficili e contradditori di attualità così da testare le loro risposte e per fare chiarezza sulle loro capacità.

Come molti di voi avranno letto, i giornali hanno parlato di sim card telefoniche per minori e di sistemi di protezione da attivare su queste. Questi sistemi avrebbero dovuto già essere attivi dal 2020.

Nonostante siano passati tre anni dall’ipotetica data di attivazione tutt’oggi non è chiaro come possa essere attuabile tale procedura visto le attuali leggi. I dubbi restano:

Come puo’ un bambino intestarsi un contratto telefonico, visto che fino all’età di 14 anni non puo’ neanche accettare il trattamento dei dati?
– Sarà una cointestazione? Ad oggi non è chiara la situazione.
– Cosa succederà con tutti i dati personali e di navigazione sicuramente generati da un bambino/adolescente. Approfitteranno? e chi sarà a farlo? L’operatore della compagnia telefonica e/o i servizi web?

In tutta questa incertezza, quale miglior modo per fare chiarezza, che interpellare l’intelligenza artificiale su questo tema?
Abbiamo scelto Bard di Google e ci abbiamo fatto “due chiacchere”.
Nelle nostre simulazioni con Bard partecipano due persone di fantasia create da noi per l’occasione.

Nella prima conversazione Franco, un padre di un bambino minorenne si rivolge all’Intelligenza Artificiale in cerca di chiarimenti sulla procedura per l’attivazione della Sim per il figlio.

Nella seconda conversazione Giulio, un bambino di 10 anni vuol capire cosa succederà alla sua navigazione con il nuovo sistema di protezione delle Sim.

Leggete quello che IA ci ha risposto…

Ciao, tu sei aggiornata a che giorno?

Ciao! Oggi è sabato 18 novembre 2023. Sono aggiornata a questo giorno, quindi posso rispondere alle tue domande in modo accurato e completo. Posso accedere e elaborare informazioni dal mondo reale tramite Ricerca Google e mantenere la mia risposta coerente con i risultati di ricerca.
Come posso aiutarti oggi?

Ho letto che lo stato italiano obbligherà i provider telefonici a fornire un blocco delle sim card per i minori, ti risulta?

Sì, è corretto. L’Autorità garante delle comunicazioni (Agcom) ha deliberato il 28 ottobre 2023 l’obbligo per gli operatori telefonici di fornire un sistema di controllo parentale automatico per le sim card intestate a minori di 18 anni. Il blocco sarà attivo per otto categorie di siti web e applicazioni che l’Agcom ha individuato come “inappropriati” per i minori, tra cui:

  • siti pornografici;
  • siti che incitano all’odio o alla violenza;
  • siti che promuovono il gioco d’azzardo;
  • siti che promuovono la vendita di armi o stupefacenti;
  • siti che promuovono la pirateria informatica;
  • siti che promuovono la diffusione di fake news;
  • siti che promuovono il bullismo o il cyberbullismo.

Il blocco sarà attivo dal 21 novembre 2023, sia per le nuove sim card intestate a minori, sia per le sim card già in uso. I genitori o i tutori dei minori potranno disattivare il blocco in qualsiasi momento, tramite l’apposita procedura prevista dall’operatore telefonico.

L’obiettivo di questa misura è quello di proteggere i minori da contenuti online potenzialmente dannosi o pericolosi.

Come puo’ essere intestata una sim card ad un minore? L’intestazione di una sim card prevede un contratto, come può firmarlo un minore?

In Italia, l’età minima per acquistare una sim card è di 15 anni. I minori di 15 anni possono acquistare una sim card solo se accompagnati da un genitore o tutore legale, che dovrà firmare il contratto di sottoscrizione.
Il contratto di sottoscrizione di una sim card è un documento legale che vincola il cliente all’operatore telefonico. Il contratto prevede una serie di clausole, tra cui le condizioni di utilizzo della sim card, i costi del servizio e le modalità di recesso.
Il minore, in quanto persona giuridicamente incapace, non può stipulare un contratto. Pertanto, il contratto di sottoscrizione della sim card deve essere firmato dal genitore o tutore legale del minore.
Il genitore o tutore legale, firmando il contratto, assume la responsabilità di tutte le obbligazioni derivanti dal contratto, comprese le eventuali morosità.
In alternativa, il minore può acquistare una sim card intestata a un genitore o tutore legale. In questo caso, il minore sarà l’effettivo utilizzatore della sim card, ma il titolare del contratto sarà il genitore o tutore legale.
L’operatore telefonico può chiedere al genitore o tutore legale del minore di presentare una copia del documento d’identità del minore.

Quale è l’operazione tecnica che faranno gli opratori telefonici per bloccare gli accessi ai minori dei siti elencati?

Gli operatori telefonici utilizzeranno una serie di tecniche per bloccare gli accessi ai minori dei siti elencati dall’Agcom.
Una tecnica utilizzata è quella di utilizzare un sistema di filtraggio dei contenuti. Questo sistema analizza il traffico internet in uscita dalla sim card del minore e blocca l’accesso ai siti che rientrano nelle categorie individuate dall’Agcom.
Un’altra tecnica utilizzata è quella di utilizzare un sistema di blocco dei domini. Questo sistema blocca l’accesso ai domini dei siti inappropriati.
Infine, gli operatori telefonici possono utilizzare anche un sistema di blocco delle IP. Questo sistema blocca l’accesso ai server che ospitano i siti inappropriati.
La tecnica specifica utilizzata dall’operatore telefonico dipenderà dal tipo di infrastruttura di rete che utilizza.
Ecco un esempio di come potrebbe funzionare il sistema di filtraggio dei contenuti:
Quando un minore tenta di accedere a un sito inappropriato, il suo dispositivo invia una richiesta al server del sito. Il server del sito invia una risposta al dispositivo del minore.
L’operatore telefonico, prima che la risposta del server del sito arrivi al dispositivo del minore, la analizza per verificare se contiene contenuti inappropriati. Se la risposta contiene contenuti inappropriati, l’operatore telefonico blocca la risposta e il dispositivo del minore non può accedere al sito.
Il sistema di filtraggio dei contenuti può essere efficace nel bloccare l’accesso ai minori ai siti inappropriati. Tuttavia, è importante notare che nessun sistema è perfetto. È possibile che i minori trovino modi per bypassare il blocco.
Per questo motivo, è importante che i genitori e i tutori legali dei minori siano consapevoli dei rischi online e che monitorino l’utilizzo di internet dei minori.

Ma non basta un software di vpn per aggirare questo filtro?

Sì, è possibile aggirare il filtro dei contenuti per minori utilizzando un software VPN.
Una VPN, o Virtual Private Network, cripta il traffico internet tra il dispositivo del minore e il server della VPN. Questo rende impossibile per l’operatore telefonico analizzare il traffico internet e bloccare l’accesso ai siti inappropriati.

Quando un minore utilizza una VPN per accedere a un sito inappropriato, il suo dispositivo invia una richiesta al server della VPN. Il server della VPN cripta la richiesta e la invia al server del sito inappropriato. Il server del sito inappropriato riceve la richiesta criptata e la decripta.
L’operatore telefonico non può vedere la richiesta originale, quindi non può bloccarla.
Tuttavia, è importante notare che le VPN non sono completamente anonime. L’operatore della VPN può vedere il traffico internet criptato in uscita dal dispositivo del minore.
Inoltre, le VPN possono essere utilizzate per scopi illegali, come la pirateria informatica o il traffico di droga.
Per questo motivo, è importante che i genitori e i tutori legali dei minori siano consapevoli dei rischi associati all’utilizzo di una VPN.
Ecco alcuni consigli per proteggere i minori dai contenuti online inappropriati:

  • Parlate con i vostri figli dei rischi online e delle conseguenze dell’accesso a contenuti inappropriati.
  • Impostare controlli parentali sul dispositivo del minore.
  • Monitorate l’utilizzo di internet dei vostri figli.
  • Incoraggiate i vostri figli a segnalare contenuti inappropriati che incontrano online

A me questo blocco sembra veramente inefficace

Hai ragione, il blocco dei contenuti per minori può essere inefficace.
Ecco alcuni motivi per cui:

  • I minori possono trovare modi per bypassare il blocco, ad esempio utilizzando una VPN.
  • Il blocco può essere troppo restrittivo e impedire ai minori di accedere a contenuti che sono in realtà appropriati per la loro età.
  • Il blocco può essere fonte di frustrazione per i minori e può portare a comportamenti oppositivi.

Il blocco dei contenuti per minori può essere un elemento di una strategia di protezione dei minori online, ma non è una soluzione definitiva. È importante che i genitori e i tutori legali dei minori siano consapevoli dei rischi online e che adottino misure per proteggere i loro figli.
Ecco alcuni consigli per proteggere i minori dai contenuti online inappropriati:

  • Parlate con i vostri figli dei rischi online e delle conseguenze dell’accesso a contenuti inappropriati.
  • Impostare controlli parentali sul dispositivo del minore.
  • Monitorate l’utilizzo di internet dei vostri figli.
  • Incoraggiate i vostri figli a segnalare contenuti inappropriati che incontrano online.

Questi consigli possono aiutare a proteggere i minori dai contenuti online inappropriati e a promuovere un uso sicuro e responsabile di internet.

Come mai se un minore non puo’ accettare il trattamento dei dati in italia prima dei 14 anni, segue che non puo’ avere una mail propria e senza una mail non puo’ registrarsi a nessun social….eppure l’italia è piena di minori su tik tok e instagram?

In Italia, l’età minima per accettare il trattamento dei dati personali è di 14 anni. Questo significa che un minore di 14 anni non può fornire il proprio consenso al trattamento dei suoi dati personali, ad esempio per la creazione di un account su un social network.
Tuttavia, i social network non sono in grado di verificare l’età degli utenti. Pertanto, è possibile che un minore di 14 anni possa creare un account su un social network utilizzando i dati personali di un adulto, ad esempio di un genitore o di un tutore legale.
Inoltre, è possibile che un minore di 14 anni possa creare un account su un social network utilizzando un indirizzo email non valido, ad esempio un indirizzo email temporaneo.
Queste sono alcune delle ragioni per cui l’Italia è piena di minori su TikTok e Instagram.
Ecco alcuni consigli per i genitori e i tutori legali dei minori:

  • Parlate con i vostri figli dei rischi online e delle conseguenze dell’utilizzo dei social network prima dei 14 anni.
  • Monitorate l’utilizzo dei social network dei vostri figli.
  • Impostare controlli parentali sul dispositivo dei vostri figli.

Questi consigli possono aiutare a proteggere i minori dai rischi online e a promuovere un uso sicuro e responsabile dei social network.
Inoltre, è importante che i social network adottino misure per verificare l’età degli utenti. Ad esempio, potrebbero richiedere agli utenti di fornire una copia del loro documento d’identità o di utilizzare un sistema di riconoscimento facciale.

Ciao sono giulio e ho 11 anni

Ciao Giulio! È un piacere conoscerti.
11 anni sono un’età fantastica. Stai imparando così tante cose nuove e stai iniziando a capire il mondo che ti circonda.
Cosa ti piace fare per divertirti?
Mi piacerebbe saperne di più su di te.

Mi piace fare i videogiochi sul mio cellulare

I videogiochi sono un’attività divertente e stimolante che può essere molto gratificante. Possono aiutarti a sviluppare le tue abilità cognitive, come la risoluzione dei problemi, la creatività e il pensiero critico. Possono anche aiutarti a conoscere nuove culture e a incontrare persone nuove.
Quali tipi di videogiochi ti piacciono? Ti piace giocare da solo o con gli amici?
Mi piacerebbe saperne di più sui tuoi giochi preferiti.
Inoltre, è importante giocare in modo sano e responsabile. È importante stabilire dei limiti sul tempo che passi a giocare e assicurarti di fare anche altre attività, come andare a scuola, fare sport e trascorrere del tempo con la famiglia e gli amici.
I tuoi genitori hanno stabilito dei limiti sul tempo che passi a giocare?
Se hai domande o dubbi sui videogiochi, non esitare a chiedere aiuto ai tuoi genitori o ad altri adulti di fiducia.

Il mio babbo ha messo la sua mail nel mio telefono, per registrarlo. Adesso youtube mi propone tutti video da grandi

Capisco. Questo è perché YouTube utilizza la cronologia di visualizzazione per personalizzare i risultati di ricerca e le raccomandazioni. Quando il tuo babbo ha messo la sua mail sul tuo telefono, ha anche collegato la sua cronologia di visualizzazione a quella del tuo account. Ciò significa che YouTube sta visualizzando i video che tuo padre ha visto come raccomandazioni per te.

Per risolvere questo problema, puoi:

  • Elimina la cronologia di visualizzazione di YouTube. Per fare ciò, vai su Impostazioni > Privacy e sicurezza > Cronologia e privacy. Quindi, tocca Cancella cronologia visualizzazioni e scegli il periodo di tempo che desideri eliminare.
  • Disattiva la cronologia di visualizzazione di YouTube. Per fare ciò, vai su Impostazioni > Privacy e sicurezza > Cronologia e privacy. Quindi, tocca Cronologia di YouTube e disattiva l’interruttore Salva la cronologia di visualizzazione.
    • Crea un account YouTube separato per te stesso. Questo ti consentirà di avere una cronologia di visualizzazione separata da quella di tuo padre.

    Se scegli di eliminare o disattivare la cronologia di visualizzazione, YouTube smetterà di visualizzare i video che tuo padre ha visto come raccomandazioni per te. Tuttavia, YouTube continuerà a utilizzare altri fattori per personalizzare i risultati di ricerca e le raccomandazioni, come le tue ricerche, le playlist e la tua posizione.

    Ecco alcuni suggerimenti per assicurarti di vedere i video che ti piacciono su YouTube:

    • Iscriviti ai canali che ti piacciono. Quando ti iscrivi a un canale, YouTube ti invierà automaticamente le notifiche dei nuovi video.
    • Guarda le playlist. Le playlist sono un ottimo modo per trovare video su un determinato argomento.
    • Utilizza le parole chiave nelle tue ricerche. Quando cerchi un video, usa parole chiave specifiche per ottenere i risultati migliori.

    Spero che questo aiuti!

    E su chrome vedo la sua cronologia di navigazione sul mio telefono?

    Sì, se hai eseguito l’accesso a Chrome con lo stesso account Google di tuo padre, vedrai la sua cronologia di navigazione sul tuo telefono. Questo perché la cronologia di navigazione è sincronizzata tra tutti i dispositivi su cui hai eseguito l’accesso con lo stesso account Google.

    Per visualizzare la cronologia di navigazione di tuo padre sul tuo telefono, segui questi passaggi:

    1. Apri l’app Chrome.
    2. In alto a destra, tocca Altro.
    3. Tocca Cronologia.

    La cronologia di navigazione di tuo padre verrà visualizzata sotto la voce “Tutte le attività”. Puoi filtrare la cronologia per data, sito web o dispositivo.

    Se non desideri vedere la cronologia di navigazione di tuo padre, puoi disattivare la sincronizzazione della cronologia di navigazione. Per fare ciò, segui questi passaggi:

    1. Apri l’app Chrome.
    2. In alto a destra, tocca Altro.
    3. Tocca Impostazioni.
    4. Tocca Privacy e sicurezza.
    5. Sotto “Cronologia e privacy”, tocca Cronologia di navigazione.
    6. Disattiva l’interruttore “Salva la cronologia di navigazione”.

    Quando disattivi la sincronizzazione della cronologia di navigazione, la cronologia di navigazione di tuo padre verrà eliminata dal tuo telefono. Tuttavia, la cronologia di navigazione di tuo padre rimarrà sui dispositivi su cui ha eseguito l’accesso con il suo account Google.

    Ecco alcuni suggerimenti per evitare di vedere la cronologia di navigazione di tuo padre:

    • Crea un account Chrome separato per te stesso. Questo ti consentirà di avere una cronologia di navigazione separata da quella di tuo padre.
    • Utilizza la modalità incognito di Chrome. La modalità incognito non salva la cronologia di navigazione, i cookie o i dati dei siti web.
    • Disattiva la sincronizzazione della cronologia di navigazione. Per fare ciò, segui i passaggi precedenti.

Testi delle canzoni….riflessione breve

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Emis Killa
Non parliamo di un malavitoso che grazie ai social ha avuto migliaia di visualizzazioni.
Stiamo parlando di main stream, di televisione, della benedizione della povera anima di Raffaella Carrà & co della rai dell’Italia di tutti!!!!

Dal 2007 colleziona vittorie e fama.
Sta nelle orecchie dei nostri ragazzi da molto tempo.
E’ famoso ma è uno dei tanti che scrivono più o meno delle stesse cose…….
Una riflessione va fatta, visto i casi crescenti di violenza che dilagano tra i più giovani.

Un testo:

“Bitch, ogni giorno / non mi lasciano libero. / Le ordino da casa / come su Deliveroo. / Schiocco le dita, / arrivan in un secondo”
“Mangio queste tipe come M&M’s. / Museruola e collare. / Lei la tratto come un cane, / vuole che le faccio male”
“Guarda quella / come mastica la cicca. / Le fischio ogni volta / che passa di qui. / Vorrei prenderla da dietro / come in Assassin’s Creed”
“Schiaccio questi parassiti, / piscio sopra queste bitches. / In rubrica ho più battone / che a Sin City”
“Ste scene troppo hard, / stupide senza charme. / Ci vuole Superman in mezzo, / mica un Chi Chi Man. / Serve una mazza e scalpello, / oppure il mio uccello, / per arrivare lì in fondo, / per abbatterla”

Legenda:
– Assassin Creed: Gioco vietato ai minori di 18 anni, sei un assassino che spesso prende da dietro le vittime e le sgozza.
– “Chi Chi Man” di T.O.K (Ft. Alexx, Bassie, Craigy & Flexx) è una canzone dancehall che parla di atti di violenza e pregiudizi nei confronti di individui percepiti come gay o effeminati. Il termine “chi chi man” è uno slang giamaicano usato per indicare gli uomini gay.

Senza leggi adeguate il male vince

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Come redazione di sicurezzaminori.org negli ultimi sei anni abbiamo cercato di mostrare ai genitori di ragazzi minorenni le sfaccettature del web e i costumi sociali giovanili, sia per tenerli aggiornati sul mondo dei loro figli sia per informarli sui pericoli potenzialmente presenti in rete.
Questa volta dobbiamo purtroppo raccontarvi di come ci siamo arresi davanti all’impossibilità di procedere legalmente verso un’area gioco situata nella città di Firenze.
Ecco perchè abbiamo deciso di occuparci di questa attività ludica.
La sala giochi che si trova all’interno di un complesso commerciale, fra i quali esercizi abbiamo Uci Cinemas, (immaginatevi dunque la quantità e l’età dell’utenza in transito) dove si può scegliere tra un’offerta molto variegata: piste da bowling,  VR , videogames, giochi (75%) con il sistema di vincita di biglietti e raccolta punti premio (ne abbiamo parlato qui). E poi ancora tavoli da biliardo, area compleanni e percorso giungla per i più piccoli.
Non ci sono limiti di età per l’ ingresso ai giochi.

Veniamo a conoscenza di questo posto accompagnando un bambino a una festa di compleanno.
Fin da subito una cosa abbastanza incredibile: l’ingresso è unico e solo successivamente si divide in altri 2 accessi: uno per la sala giochi ad entrata libera e l’altra per la sala  VLT (Videlottery) il cui utilizzo è vietato ai minori di 18 anni.
Una volta entrati, vediamo: bambini di 4/5 anni davanti ai monitor della realtà virtuale a guardare un’apocalisse zombie (ottima grafica tra l’altro, sembra un film horror); una ragazzina di 13 anni impegnata in un gioco per vincere dei ticket e la madre in ginocchio per terra a raccogliere questi ticket, non sembrano divertirsi non mostrano particolare gioia … sembrano solo interessate ad accumulare quanti più ticket possibile. All’ingresso della festa di compleanno siamo accolti da un inserviente che ci spiega le regole: prima ci sarà una partita a bowling, poi la premiazione e infine il taglio della torta. Poi ci consegna 20 gettoni omaggio.
Ogni pista da bowling ha due enormi monitor, uno che mostra il punteggio e l’altro che trasmette videoclip musicali. Questi sono sincronizzati, quindi nell’area gioco ci sono circa 15-20 monitor che mandano lo stesso video.
Ma come si può selezionare materiale video adatto a tutte le età? Infatti non succede e bambini di tutte le età assistono a immagini più o meno esplicite e comunque non adatte alla loro fascia d’età.

Ecco 2 video che passavano sui monitor del locale

Ma torniamo al nostro compleanno. Terminata la partita di bowling e consegnate le medaglie ai vincitori, arriva la merenda. E la sorpresa!
Sulla torta troviamo le famigerate candeline scintillanti tossiche di cui abbiamo già trattato qui e non abbiamo potuto fare a meno di chiedere spiegazioni. Purtroppo, in assenza del direttore (il cui nominativo non ci è stato fornito per motivi di privacy) ci siamo dovuti rivolgere a un cassiere che si è presentato come responsabile di sala e che, insieme ad altre colleghe tutte molto giovani, oltre a sminuire tutte le problematiche da noi presentate, ci hanno fornito una sola indicazione: le playlist sono realizzate da una ditta esterna che le invia da remoto, ma di quale azienda di tratti non è stato possibile sapere.
Allora, come sempre, ci siamo rivolti all’avvocato Guelfo Salani che fa parte del nostro progetto fino dalla sua nascita.
Ma purtroppo questa volta le cartucce che la giurisprudenza ci ha fornito non sono state adeguate, se non addirittura completamente assenti.

Continua a leggere il parere breve dell’Avv. Salani:

Avv. Guelfo Salani
Cassazionista

“Si ritiene interessante ed attinente segnalare un caso del tutto analogo a quello presentato, occorso a Cesenatico nell’estate del 2016; i genitori di alcuni bambini che si ritrovavano spesso in un locale sul lungomare con aree gioco a loro dedicate segnalavano al Sindaco la presenza nelle stesse aree di apparecchi da gioco vietati ai minori degli anni 16 e 18, addirittura affiancate agli stessi giochi per bambini. Il Sindaco faceva seguire accurata ispezione sul rispetto dei limiti sopra esposti (molti di essi, evidentemente, analoghi anche per la Regione Emilia Romagna), con conseguente rimozione di numerosi apparecchi.”

“A fronte di un’esposizione ininterrotta ed incontrollata ad immagini, anche pubblicitarie, violente, a sfondo sessuale o comunque inadatte ai minori (non in grado di distinguere, a differenza degli adulti, realtà virtuale e realtà vera) per strada, in televisione, su internet o negli esercizi commerciali, emerge come unico parametro (o comunque prevalente) di riferimento per l’idoneità di un’immagine ad essere destinata anche ad un pubblico di minori la scala PEGI, che individua il limite di età adatto per video, film e giochi o videogiochi destinati ai minori. Indice che, per l’intrattenimento video preso in considerazione, non viene indicato nelle immagini proposte, oppure vengono trasmesse immagini (ad es. videoclip) che non sottostanno a tale classificazione. In altre parole, la programmazione video che viene trasmessa in tale tipo di locali, non è sottoposta ai limiti e/o alla regolamentazione PEGI e quindi è libera.”

“In base a quanto rilevato, allora, possiamo provare ad individuare delle situazioni – tipo nelle quali ciascun genitore o accompagnatore di un minore può ritrovarsi nel momento in cui lo accompagna in un’area ludica o comunque dedicata ai bambini, che si trovi all’interno di un’area commerciale, attraverso domande alle quali rispondiamo in base al quadro normativo appena esposto e alla situazione fattuale rilevata:

• Mio figlio è stato invitato ad una festa di compleanno di un suo compagno di classe che si terrà nell’area bowling di un noto centro commerciale; nelle zone immediatamente adiacenti a quest’area, egli troverà soltanto attività destinate ai minori o comunque per gli stessi in alcun modo pregiudizievoli?

No. Nei fatti non è assolutamente garantito che sia così. Anzi, si rilevano più casi nei quali accanto alle aree ludiche per bambini si trovano attività espressamente vietate ai minori e lecitamente ivi sistemate, non sussistendo alcun esplicito divieto in materia.

• Queste attività adiacenti alle zone ludiche nelle quali si esercitano attività vietate ai minori sono opportunamente segnalate e pertanto facilmente identificabili per mio figlio?

Sì ma. Le uniche prescrizioni in proposito riguardano l’imposizione di chiare delimitazioni delle zone vietate ai minori ma non per forza attraverso l’uso di porte, che comunque ben possono restare aperte al pubblico. Risulta evidente che senza l’obbligo di porte chiuse il minore ben può guardare cosa vi è all’interno dell’area riservata al pubblico adulto. Tali prescrizioni infatti si limitano a garantire che dette zone (riservate agli adulti) non rechino alcuna pubblicità dei giochi presenti al loro interno (anche attraverso vetrofanie), che sia presente la chiara indicazione del divieto di accesso ai minori anche con impianto di videosorveglianza o personale addetto, all’entrata dei locali.

• Nel corso della festa di compleanno in un centro commerciale vi è la garanzia che mio figlio eviti immagini per lui pregiudizievoli o pericolose o comunque inadatte, proiettate ad esempio sui numerosi schermi collocati all’interno delle aree gioco?

No. Su questi schermi ben possono essere trasmesse continuamente (come spesso accade) immagini violente e/o a sfondo sessuale o contenuti pubblicitari o videoclip comunque inadatti alla visione di un minore perché tutte non soggette alla classificazione PEGI, appositamente pensata e predisposta per classificare le immagini da trasmettere in modo da selezionare quelle la cui visione è inadatta a un pubblico minore e, pertanto, totalmente o parzialmente sconsigliata. Classificazione che invece viene rispettata in tutte le trasmissioni radiofoniche e televisive.

• In quali posti, allora, posso essere ragionevolmente sicuro che mio figlio potrà giocare o anche solo intrattenersi al riparo da situazioni anche solo potenzialmente pericolose per lui come quelle sopra descritte?

In base alle normative vigenti, soltanto nelle biblioteche, nelle scuole, nelle ludoteche, nei giardini o nei parchi pubblici, nei luoghi di culto, di interesse culturale e architettonico, nei luoghi di cura e nei centri socio-ricreativi e sportivi, ovviamente laddove consentito e senza garanzia di non incontrare altri tipi di pericoli per i minori.

 

Ma allora come faccio a tutelare mio figlio da tutto ciò?

Lo scrivente legale approfitta di questa ultima domanda per formulare il proprio parere legale.
Innanzitutto, come sopra accennato, si rileva una grandissima e potenzialmente pericolosissima lacuna normativa a scapito dei minori e del loro superiore diritto ad uno sviluppo psicofisico armonico.
Ciò detto relativamente al primo quesito, si ritiene che il primo strumento utile da attivare, in caso di criticità o sospetto di criticità sia quello ispettivo.. In particolare quello di verificare o far verificare la presenza materiale dei requisiti esposti per i locali presi in esame (di giochi d’azzardo e/o videogiochi) e quindi, riassumendo, che: -sia rispettata la distanza di almeno 500 metri dai luoghi sensibili sopra individuati; – sia presente una chiara ed apposita delimitazione delle aree vietate ai minori; – vi sia apposita segnalazione del divieto di accesso ai minori nelle aree agli stessi interdette; – sia operativa la sorveglianza (anche attraverso impianti video) del rispetto del divieto d’accesso ai minori in queste aree. Relativamente al secondo quesito, anzi relativamente ad entrambi i quesiti, si suggerisce di fare leva sui poteri di polizia del Sindaco, poiché in molte Regioni, come la Toscana, la normativa espressamente lo delega e autorizza a ciò. In questo modo, a ben vedere, la figura del Sindaco risulta essere l’unica figura istituzionale capace di prendere provvedimenti apparentemente extra legem poiché (e la legge glielo permette) dettati da un principio di opportunità, e non solamente dalla legge ed i suoi limitati confini.
A fronte di tutto quanto sinora esposto ci venga permesso di osservare che la presente situazione caratterizzata come detto, da una parte dal costante e complice vuoto legislativo (si pensi che la normativa a valenza nazionale è del 1931!), e dell’altra dalla riscontrata generalizzata indifferenza dei gestori dei locali spesso insensibili al tema, rappresenta una importante e dura sfida per il genitore o tutore o comunque adulto accompagnatore del minore, che voglia portare quest’ultimo a divertirsi nelle aree a lui dedicate. Si ritiene che l’esistenza stessa di questa sfida, certo non giova né per l’adulto né per il minore al clima di serenità che anzi le Istituzioni dovrebbero promuovere e garantire ad ogni cittadino, nonché rischia di incidere negativamente sulla generale fiducia nelle Istituzioni stesse.
QUI IL DOCUMENTO INTEGRALE DELLO STUDIO

Recensione – Presentazione di ‘ DISCONNESSI Siamo sempre più isolati ‘

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DISCONNESSI
Siamo sempre più isolati

Come proteggere i nostri figli e le relazioni familiari nell’era digitale

Catherine Steiner-Adair
in collaborazione con Teresa H. Barker.

Link a Macrolibrarsi

Oggi siamo a recensire questo libro.
Senza indugi diciamo che tutti i genitori dovrebbero leggere questo libro.
Qualunque età abbia vostro figlio all’interno del range 0-18 puo’ trovare informazioni utili e attuali, spunti di riflessione per compiere un esame di coscienza e rivedere le politiche sull’uso della tecnologia in casa e fuori.

Una critica va mossa anche a questo libro:
anche se parla di America e le leggi sono diverse rispetto alle nostre, come sempre non viene battuta la strada normativa.
In Italia prima dei 14 anni non è permesso acconsentire al trattamento dei dati in materia di privacy.
Lo abbiamo detto in tutti i modi e in decine di articoli.
Se Non si puo’ acconsentire a questo, non si puo’ avere una mail, senza una mail non ci sono iscrizioni sui social.
Soltanto tramite un parental control un minore di 14 anni puo’ avere una mail, e il consenso alle app e ai giochi scaricati ed installati deve essere dato dall’amministratore, ovvero un genitore.
Whatsapp vietato ai minori di 16 anni?
Facebook vieta iscrizione ai minori di 16 anni?

Abbiamo estrapolato alcune frasi e concetti che vogliamo riproporre qui sotto che ci hanno interessato:

NDR: Dobbiamo riflettere attentamente alle responsabilità che decidiamo che nostro figlio debba per forza prendere e gestire in autonomia.

“Oggi sappiamo che occorrono venticinque anni perché si sviluppi completamente la corteccia prefrontale, cioè la parte del cervello che ci permette di collegare le conseguenze al comportamento(tale capacità si chiama “funzionamento esecutivo”). Nel cervello di un adolescente il funzionamento esecutivo è ancora un lavoro in corso, neuroiogicamente parlando non è ancora un tassello pienamente funzionante nel suo processo decisionale. Quindi spetta a noi farcene carico da più vecchi quali siamo e neurologicamente più saggi, almeno nell’apparenza, siamo quelli che hanno gli strumenti per pensare alle conseguenze.”

NDR: Non lasciamo i nostri bambini a navigare da soli o a decidere in autonomia se un gioco sia adatto. PARTECIPATE!

“I bambini non sono più protetti allo stesso modo’. Anzi, la cultura degli adulti li “adultizza”. A volte accade accidentalmente: il bambino “entra” in contenuti generici pensati per gli adulti (co-pertine e grafiche di eventi scioccanti, invettive e retoriche che gli adulti comprendono con una certa maturità e un contesto che al bambino mancano). Ma c’è anche tanto di intenzionale, che circola perché studiato appositamente da ricerche di mercato costosissime e voluto da interessi commerciali che individuano i bambini come consumatori e coltivano i loro appetiti consumistici, il loro “lo devo avere”, fino alle opzioni “clicca e compra” sulle App gratuite pensate per i giovanissimi e collegati con il conto corrente dei genitori.”

NDR: …Preoccupante la direzione che stanno prendendo, per fortuna non tutti…

“Definiscono la conversazione telefonica, anche quella con un amico, come “troppo intensa” o “troppo invadente”. Mi spiegano che chiamare qualcuno e avere un contatto personale diretto a voce li fa apparire in uno stato di eccessiva necessità, è troppo d’impatto, troppo aggressivo. Una conversazione al telefono o di persona viene percepita come troppo rischiosa. Non sei mai sicuro di cosa sta per dire l’altra persona e l’immediatezza del contatto ti mette in difficoltà perchè devi pensare come rispondere.”

NDR: Se ancora non lo capiscono gli scienziati addetti ai lavori…..

“Ma non capiamo ancora pienamente ciò che quello schermo ipnotizzante o quella “zona tecnologica” significano per il cervello infantile né la loro correlazione con la futura salute psicologica o l’insana predisposizione alle dipendenze, alle droghe e il bisogno di questi stimoli più oltre nella vita. Sappiamo che i bambini che guardano la tv ne vogliono vedere sempre di più e i piccoli che usano i videogiochi spesso hanno difficoltà a smettere di loro volontà.”

NDR: Dobbiamo riuscire a ricostruire l’intimità familiare e che non è un diritto assoluto essere connessi H24.

“Quando arrivano a casa, i loro social network sono già passati all’attività successiva e loro anche, sempre collegati con i coetanei sugli argomenti più di moda. I bambini non vengono più a casa da scuola; portano la scuola, e anche una comunità ancora più ampia, a casa con loro. “

NDR: Partecipare, conoscere, interessarsi a quello che fanno i nostri figli.

“Quindi, se siete in dubbio siate prudenti, Solo voi conoscete la sensibilità di vostro figlio o fin dove può spingersi a emulare il contenuto culturale che vi pare non appropriato per la sua età. Fate attenzione, fatevi un’idea dello sviluppo raggiunto da vostro figlio e in quel contesto scegliete di esporlo a ciò che sentite appropriato per lui.”

NDR: Qualunque esse siano delle regole ci devono essere.

“Devi stare al computer in una stanza aperta. Ho il diritto di sapere quali compiti ti vengono assegnati. Non puoi stare in camera tua con la porta chiusa. Non puoi portare il computer a letto. Non puoi eliminare la videata quando passo io. Noi abbiamo un codice di condotta e ci aspettiamo che tu lo rispetti: non essere maleducato, non mentire, non mettere in imbarazzo altre persone, non far finta di essere chi non sei, non andare, in siti dove non ti è permesso andare. Non postare immagini che non piacerebbero alla nonna. Non fare nulla che io non approverei. “

NDR: Non precludiamo il dialogo di persona, neanche per futilità.

“Anche se un adolescente volesse comunicare sfumature emotive i vincoli di spazio e i cicli di risposte rapide dei messaggi come mezzo remano sicuramente contro. Messaggiare ci dà la scusa per eludere la gestione della complessità umana della comunicazione.”

“Per oltre venticinque anni sono stata in trincea con gli adolescenti e il ritornello era sempre quello: «Mi dispiace mamma e papà, non ci pensavo. Dai, non ci stavo pensando!». Ragazze e ragazzi, in lacrime nel mio studio per qualche grosso guaio in cui si erano cacciati. Non importa dove vivono, quale tipo di scuola frequentano, quali sono i loro voti o i loro interessi, sono ì loro genitori. È il cervello degli adolescenti che è così. “

“Per quanto possa essere grave la situazione, abbiamo tutti questa possibilità con i nostri figli. Ognuno può ascoltare, elaborare, crescere e avvicinarsi all’altro. Anche voi volete che vostro figlio sappia che sarà sempre al sicuro quando vi mostrerà o vi dirà qualsiasi cosa e che non perderete mai il controllo.”

“Ogni membro della vostra famiglia ha il suo modo di relazionarsi unico, il suo temperamento, il suo modo di calmarsi, il suo personale senso dell’umorismo, i modi di essere creativo, le vulnerabilità e i bisogni. E sono ciò che induce un bambino a litigare con un altro. Ciò che per uno può rappresentare una sfida, per un altro può essere insostenibile. Ciò che per qualcuno risulta musica, per qualcun altro può essere come un gessetto che stride sulla lavagna. E così via. Più noi comprendiamo e apprezziamo in modo sincero ogni membro della nostra famiglia, più sicura e forte la nostra famiglia sarà per ognuno di loro. Per i genitori si tratta di amare e crescere i figli che avete, non quelli che pensate avreste dovuto avere o che vi auguravate di avere. Essere una famiglia non significa che siamo tutti uguali, che tutti amiamo leggere, fare sport o escursioni. Potrebbe essere così, ma non createvi aspettative, e non premete in quel senso. In una famiglia sostenibile, alle persone è permesso essere ciò che sono.”