Dentro ci saranno anche alcuni video che proiettiamo durante gli incontri.
SI RICHIAMA TUTTI GLI UTENTI ALLA MASSIMA CONDIVISIONE!!! TUTTO QUELLO CHE LEGGERETE E’ UN GRANDE SFORZO CHE IL NOSTRO GRUPPO HA FATTO METTENDO IN CAMPO PROGRAMMATORI, WEBMASTER, SISTEMISTI, PEDAGOGISTI. GRAZIE PER IL VOSTRO CONTRIBUTO.
C’è molta differenza se sarà babbo natale o il genitore a regalare il dispositivo a Natale.
Diciamo questo perché se sarà babbo natale intuiamo che il bambino è piccolo 🙁
Se invece il ragazzo è piu’ grande, ricordiamo, che il dispositivo una volta regalato sarà giustamente visto come di proprietà e sarà poi difficile regolamentarne l’uso oppure sarà ingiusto sottrarlo per un’eventuale punizione come ha evidenziato la scrittrice e coach familiare Janell Burley Hofmann nel libro” iRules. Come educare figli iperconnessi”, lettura che consigliamo ai genitori.
C’è una situazione che riguarda soprattutto i maschi (fino ad una certa età), questi vogliono fare i videogiochi, molti cellulari che abbiamo indagato di bambini non navigano neanche ma fanno solo videogiochi. Allora potrebbe essere il caso di regalare una consolle di gioco portatile. Si eviterebbe l’esposizione alle microonde e si eviterebbero i pericoli della rete.
Ma veniamo alle informazioni che dovete sapere e vi dovrete assumere la responsabilità una volta lette: cliccate ogni link per l’approfondimento
Il ragazzo deve avere un account gmail (se telefono android) con data di nascita reale.
L’installazione del parental control google family link ha efficacia totale solo se lo si installa su di un telefono vergine, altrimenti verranno monitorate solo le applicazioni e i servizi installati dopo il parental control.
Sicurezzaminori.org è fatta principalmente da informatici, che non vogliono assolutamente demonizzare la tecnologia o i servizi che essa ci mette a disposizione.
Pensa che ci siano solo vittime, siano questi i bullizzati, i bulli, i genitori di entrambi, chi subisce stalking o il revenge porn ecc. Noi ci siamo fissati l’obbiettivo di informare sulle cose che nessuno spiega.
Dobbiamo sviluppare un’educazione, delle regole familiari, perchè se aspettiamo la legge i nostri figli saranno degli adulti peggiori di noi.
Nel 2013 Le Iene, programma televisivo di ‘ inchiesta ‘ ha intervistato il direttore dell’ istituto Ramazzini di Bologna.
L’inviato fece un’importante intervista al Dott. Morando Soffritti, direttore scientifico della Fondazione B. Ramazzini.
Guardate il servizio:
Se avete visto il video, oltre alle dovute preoccupazioni per voi e sopratutto per i vostri bimbi, potete leggere le conclusioni dello studio che nel frattempo è finito.
Credete che qualcuno abbia detto qualcosa? Hanno detto che le centinaia di ricercatori che hanno sottoscritto la pericolosità del 5G non sono da prendere in considerazione.
La maggior parte delle volte il primo cellulare, consegnato troppo presto, ha un sistema operativo android.
Vi vogliamo spiegare come è possibile fare un monitoraggio non troppo invasivo del dispositivo di vostro figlio.
Il minore deve avere un account google. Purtroppo e a nostro avviso senza senso, per creare un profilo ‘ figlio ‘ serve una carta di credito non prepagata, unico documento riconosciuto da google come valido per identificare una persona.
In europa è possibile avere una mail personale dal sedicesimo anno di età:
Abbiamo fatto una prova e il sistema che andremo a spiegare di parental control funziona anche per i profili +16.
Google mette a disposizione 2 app una da installare nel dispositivo del genitore e una da installare nel dispositivo del figlio.
Ricordiamo che l’account registrato nel telefono del figlio non puo’ essere lo stesso di quello registrato in quello del genitore, errore spesso commesso.
Questo potrebbe far accedere alla nostra mail gmail o alla nostra cronologia youtube, ecc…
L’applicazione si chiama Google Family Link, in realtà sono 2 applicazioni, una per i genitori ed è disponibile anche per ios nel app store di apple, e una per il figlio da installare nel cellulare consegnatogli.
Ad oggi questo è il link dell’applicazione per genitori che hanno un telefono android:
Cosa è possibile controllare con questa installazione?
Dove si trova il dispositivo all’interno di una google maps
Il tempo di utilizzo del cellulare, quanti minuti è stata usata una app
Potete impostare un limite di tempo giornaliero ad esempio 1 ora, e dopo che il cellulare per qualsiasi scopo fosse stato usato raggiungerà 1 ora di utilizzo si bloccherà, impostando a zero il contatore si bloccherà all’istante.
Questo è il link in italiano ufficiale di google dove potrete trovare ulteriori spiegazioni e non esitate a contattarci se foste in difficoltà.
Su youtube esistono dei video fatti da dei ragazzini che insegnano come bypassare il filtro genitoriale….
Quello che possiamo dire è che youtube non è una piattaforma da bambini, esiste la versione per ragazzi che si chiama youtube kids dove si vedono solo video adatti al vostro bimbo e dove le impostazioni sono decise dal genitore.
Nello slang americano il termine “trap” indica il luogo in cui avviene lo spaccio di droga. L’impressione, ascoltando una base trap, è quella di un ritmo più dilatato e privo del tradizionale andamento incalzante del rap. Si fa presto ad associare questa caratteristica a un immaginario sensoriale alterato dalle sostanze stupefacenti.
Potete fare questo esperimento: se avete un figlio tra gli 8 e i 16 anni chiedetegli se conosce uno tra questi artisti: Sfera Ebbasta, Dark Polo Gang, Ghali, Tedua.
La riflessione che vogliamo fare è sui testi di queste canzoni, che, se ascoltati da orecchie adolescenti, inesperte e incapaci di effettuare confronti, possono essere veramente nocivi. Un genitore può usare questi testi come spunto per creare un confronto o un momento di spiegazione su tematiche delicate, se l’età e la maturità del ragazzo lo permette, dato che è sempre difficile parlare di droga, sesso, violenza, guerra.
Trascriviamo un testo a caso tra tanti:
“ Nella tomba mi voglio portare soldi ed erba ma prima di andarci voglio uscire dalla merda Spiegarti com’è che vivo non credo che serva Hai presente un grammo? Pensa ad una serra
Panico si afferra al serra-manico rapido Sali sulla sella e scappiamo nel traffico più in fretta della gazzella, poi abbandoniamo il mezzo al primo angolo”…..
A metà degli anni 80’ se qualche ragazzino voleva venire a contatto con delle immagini violente poteva guardare Arancia meccanica o I guerrieri della notte, film che poi sono rimasti nella storia del Cinema. Ed erano comunque film. Adesso la violenza è servita in tutti i momenti, ad esempio attraverso videogiochi vietati ai minori, ma i genitori ignorano il PEGI del gioco, che è l’età alla quale è vietata la vendita. Giochi come GTA (pegi +18) o Call of Duty (pegi +16 o +18 dipende dalla versione), Fortnite (+12) sono ricchi di violenza, uccisioni e pertanto consigliamo veramente di vagliare l’eventualità di non far giocare i vostri bambini a giochi fuori dal Pegi di pertinenza.
Purtroppo, come abbiamo denunciato al Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza, sulla piattaforma Apple store nei giochi pegi +4 è vengono pubblicizzati giochi + 12.
Consigliamo inoltre di non far giocare bambini 0/12 con i cellulari se non in modalità aereo, perchè le microonde dei cellulari sono dannose per i cervelli protetti da ossa della testa non sviluppate dei piccoli.
Ritornando alla TRAP, ci sono artisti che girano video con auto della Polizia italiana mentre fumano spinelli seduti sul tetto dell’auto, istigando l’adolescente al disprezzo delle Forze dell’ordine.
Ragazzi che nei loro video inseriscono immagini con portabagagli delle auto pieni di contanti, rolex da 30.000€, droga, festini in posti fatiscenti o extralusso, dove il messaggio principale è: soldi facili e droga.
Negli ultimi mesi le cronache danno continuamente notizia di comportamenti violenti nelle scuole da parte degli studenti: professori contusi, denunce, sospensioni.
Siamo certi che l’aggressività, il non essere in grado di valutare i gesti di offesa o difesa, o l’incapacità di sopportare una frustrazione non siano anche il risultato del mix di tutti questi stimoli negativi che gli adolescenti subiscono? A tal proposito vi proponiamo una riflessione sulla scuola, sui giovani e sulla società del filosofo Umberto Galimberti.
7 anni arriva il primo smartphone, ma nella fascia 6-8 anni già il 70% dei bambini ha accesso alla rete con il tablet dei genitori, spesso con scarso controllo. Oltre il 16% degli adolescenti (soprattutto maschi) ignora i rischi del sexting on line, ovvero dello scambio di immagini sessualmente esplicite sul Web. E nel 73% delle case i minori guardano la Tv senza il filtro del parental control. Sono i dati contenuti nel Libro Bianco “Media e Minori 2.0” realizzato da Agcom, l’Autorità Garante per le comunicazioni, e presentato nei giorni scorsi alla Camera. Il rapporto ha indagato le competenze digitali di bambini (6-12 anni) e adolescenti (13-17 anni), misurando il loro “attivismo” on line e cercando di cogliere il pericolo percepito dai più giovani nella loro esperienza di navigazione.
Minori in Rete, età sempre più bassa
Secondo i dati, se per i bambini l’età del primo smartphone si è abbassata a 7 anni, per gli adolescenti (fascia d’età 9-12 anni) è scesa a 10 anni. In generale, i genitori si mostrano attenti conoscitori delle abitudini di consumo online dei bambini, mentre solo l’1% dichiara di essere all’oscuro delle attività svolte dai propri figli. Agcom spiega che i bambini utilizzano Internet principalmente per attività ludiche, come cercare video, giocare con videogiochi da soli, ascoltare musica, scaricare app o programmi. L’uso di Internet viene motivato anche da necessità di studio (per il 54,7% dei genitori), anche se il dato dipende soprattutto dall’utilizzo fatto dai bambini dai 9 ai 12 anni. Quasi il 21% dei genitori, però, afferma che il proprio figlio naviga on line senza uno scopo particolare, « lasciando così sottintendere – sottolinea il rapporto – di non essere probabilmente a conoscenza di cosa i propri figli realmente facciano».
Tv senza filtri nel 73% dei casi
Secondo Agcom i genitori appaiono attenti e “sensibili” ai simboli per il parental control in Tv. L’82,4%, infatti, dichiara di aver notato programmi contrassegnati dalla segnaletica e, alla domanda sul significato attribuito ai simboli di colore giallo, l’83, 6% ha fornito la risposta corretta, ossia «che la visione del programma da parte dei minori debba essere accompagnata dagli adulti». Anche se conosciuto, però, il parental control non è utilizzato dal 73% degli intervistati. Tra le motivazioni addotte dai genitori c’è quella che «il minore non guarda la Tv senza la supervisione degli adulti», e dunque il parental control è considerato inutile (per il 46,6%), mentre altri sostengono, a torto, che i “filtri” sono disponibili solo per i canali a pagamento. Ancora, un altro 24, 5% si dichiara completamente disinteressato all’uso del parental come strumento di tutela.
Età del figlio
4-6 anni
7-12 anni
Totale
Età del figlio
4-6 anni
7-12 anni
Totale
Mio figlio non guarda mai la Tv senza un adulto
54,9
42,4
46,6
La nostra Tv non ne permette l’utilizzo
7,9
7,9
7,9
È disponibile solo per le Tv a pagamento e non per la Tv digitale terrestre non a pagamento
5,7
3,3
4,1
Non so come attivarlo
12,6
10,5
11,2
Costa troppo
0,7
0,4
0,5
Non mi interessa utilizzarlo
14,9
29,2
24,5
Altro
3,3
6,3
5,2
Totale
100,0
100,0
100,0
Fonte: Rilevazioni Censis per Agcom, elaborazioni Agcom
Sexting, per il 16% degli adolescenti è solo «uno scherzo»
Sul fronte degli adolescenti fra i 13 e 17 anni – che mostrano un utilizzo molto intenso dello smartphone tanto da essere considerati “always on”, cioè sempre collegati- il rapporto mette in luce dati preoccupanti riguardo al fenomeno del sexting, evidenziando una diversa percezione del rischio tra ragazzi e ragazze. Il 16,2% dei maschi ed il 9,5% delle femmine lo giudicano infatti come uno scherzo tra amici, ed il 10,7 % dei maschi ed il 5,9% delle femmine come un modo per sedurre qualcuno e per lanciare segnali di interesse. Sembrerebbe quindi, sottolinea Agcom, «che il genere femminile abbia più consapevolezza della pericolosità del sexting e delle conseguenze che da esso ne potrebbero scaturire».
Età del figlio
6-8 anni
9-12 anni
Totale
Età del figlio
6-8 anni
9-12 anni
Totale
Personal computer fisso o portatile
56,0
73,0
67,7
Smartphone personale
14,0
53,7
41,3
Smartphone di altre persone
50,3
48,0
48,7
Tablet
70,5
68,5
69,1
Smart Tv
26,5
20,2
22,2
Lettore multimediale
12,5
13,5
13,2
Console videogiochi
32,3
36,2
35,0
Nota: Il totale non è uguale a 100 perché erano possibili più risposte
Fonte: Rilevazioni Censis per Agcom, elaborazioni Agcom
«Bilanciare opportunità media e tutela»
Secondo il presidente dell’Agcom, Angelo Cardani è necessario «trovare un bilanciamento tra i rischi di un uso improprio del web e le sue opportunità di apprendimento e di allargamento delle conoscenze nelle dieta mediatica dei giovani». «I rischi – ha sottolineato Cardani durante la presentazione del Libro Bianco – sono una lista infinita, dal cyberbullismo a tutto ciò che attiene all’uso improprio della sfera sessuale che abita a vedere i rapporti in maniera distorta». Secondo il presidente è sui nuovi media che va focalizzata l’attenzione, altri media, come la televisione, «hanno strumenti di regolazioni più facili da gestire».
Secondo una ricerca finanziata dall’Unione europea i telefonini potrebbero provocare tumori nei più piccoli
BRUXELLES (BELGIO) – Il cellulare può fare male ai bambini in quanto potrebbe provocare loro un raro tipo di tumore. A lanciare l’allarme è uno studio pubblicato dalla direzione per la ricerca del Parlamento europeo, che invita a scoraggiare in maniera decisa l’uso del cellulare da parte dei più giovani dato che il telefonino tra l’altro potrebbe danneggiare lo sviluppo neurologico e i risultati scolastici dei bambini e dei ragazzi in fase pre-adolescenziale.
IL DOCUMENTO – Lo studio, curato dal professor Gerard Hyland dell’università di Warwick e dall’Istituto di biofisica tedesco, evidenzia un «preoccupante rapporto tra campi elettromagnetici coerenti di origine tecnologica e effetti negativi per la salute registrati su esseri umani esposti a tali campi», soffermandosi soprattutto sui rischi derivanti dall’uso dei telefonini.
Secondo gli scienziati «un’ampia serie di studi ha provato che le radiazioni dei Gsm hanno effetti negativi sugli animali, che vanno dall’aumento di attività epilettiche, a quello della mortalità embrionale, fino allo sviluppo di linfomi».
Pur accettando un principio generale di cautela sui pericoli per l’uomo, lo studio sottolinea che anche sul cervello umano tali radiazioni hanno effetti negativi: tra questi, «la riduzione del sonno nella fase Rem con possibili effetti sull’apprendimento, la diminuzione di funzioni chimiche di alcune aree del cervello, e la riduzione dei compiti di memoria».
PIU’ PERICOLI PER I BAMBINI – La conformazione fisica dei bambini li rende particolarmente sensibili alle radiazioni «a causa del maggiore assorbimento dovuto alla dimensione del loro cranio e per il minore spessore delle ossa della testa che aumenta la penetrazione».
Lo studio chiede dunque di scoraggiare l’uso dei telefonini, invitando l’Ue ad impedire la fabbricazione di quelli «che possono suscitare l’interesse dei più piccoli con figure o cartoni animati, o facendo leva sull’immaginario dei ragazzi». «Bisogna smetterla – sostiene Gerard Hyland – di considerare irrilevante, perchè non scientificamente provato, il nesso tra radiazioni di Gsm e problemi di salute quali mal di testa, turbe del sonno, riduzione della memoria, emorraggie nasali, e aumento del numero degli attacchi di epilessia nei bambini».Nel mirino c’è anche la tendenza a non tener conto dei rischi: «Si è parlato solo del fatto che gli studi non hanno registrato aumenti dei casi di tumore al cervello tra gli utilizzatori di Gsm – afferma Hyland – mentre è passato sotto silenzio un risultato inquietante emerso dalle ricerche: la più elevata incidenza tra chi ne fa uso del «neuroma epiteliale», un tumore raro dell’area periferica laterale del cervello, quella in cui si registra la maggiore penetrazione di radiazioni».A sostegno della sua tesi, Hyland chiama anche la storia svelando un inquietante passaggio di un documento della Defence Intelligence Agency (Dia) datato marzo 1976 che investiga le possibilità di usare onde elettromagnetiche e frequenze come vere e proprie armi. «Tra qualche anno – recita il passo riportato – si potranno produrre sull’uomo effetti neurologici e disordini metabolici combinando frequenze e altri segnali caratteristici, dal momento che gli studi effettuati su animali evidenziano la possibilità di usare segnali a microonde a bassa frequenza (come quelli dei cellulari) per causare morti per arresto cardiaco e patologie neurologiche risultanti dalle interferenze sulla barriera sangue-cervello».CAUSE NEGLI USA – E intanto, quasi a confermare la validità dello studio della Ue, dagli Usa arriva la notizia che un celebre avvocato Peter Angelos, il legale che ha strappato 4 miliardi di dollari all’industria del tabacco con una storica causa a difesa della salute dei fumatori, è sceso sul piede di guerra contro le industrie dei cellulari, accusate di vendere oggetti «nocivi» alla salute.
Nelle denunce, presentate a nome di poprietari di telefonini, si fanno i nomi di 25 società, inclusi i giganti del settore – Motorola, Nokia e Ericcson – e si sostiene che l’uso dei telefonini espone l’utente a radiazioni che possono nuocere alla funzioni cerebrali, provocare anomalie genetiche e rendere più vulnerabili alle tossine e alle infezioni.
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