Salve a tutti, ecco un altro articolo inedito da parte di sicurezzaminori.org.
Spesso riceviamo richieste del genere:
“Avete un video che possa far vedere a mio/a figlio/a per scoraggiarlo dall’uso dei social?”
Il nostro progetto non è rapportarci con i minori ma con i genitori e tutori di questi.
Ci sono progetti e associazioni che hanno un approccio psicologico per aiutare e recuperare casi.
Noi siamo informatici che con l’aiuto di avvocati facciamo luce su procedure tecniche per aiutare i genitori a prendersi la responsabilità delle azioni che i ragazzi compiono con i dispositivi.
Quello che non viene percepito come fondamentale è che una volta caricato un media (foto/video) in rete non è più nostro e se ne perdono le tracce e la capacità di rimuoverlo.
Le foto dei vostri bambini vengono scaricate e ricollocate in siti per pedofili e persone con tendenze morbose.
Purtroppo alcuni di questi siti sono anche in chiaro, un esempio è CutieGarden, che senza scrupolo né vergogna si palesa in chiaro con indirizzo raggiungibile da tutti.
Logicamente abbiamo fatto una segnalazione alla polizia postale.
Ma questo deve servire come monito ai genitori.
La frase più’ frequente che ci viene detta è:
“ Ma se mio/a figlio/a è l’unico senza dispositivo, verrà emarginato”
Che dire….siamo certi che un genitore sensibile al tema dell’emarginazione, avrà anche sensibilità verso i pericoli del web e si informerà come prevenirli.
Comunque questo vale anche per i genitori che hanno la condivisione facile di foto e video, li vediamo con i figli su Tiktok, su Facebook, con profili pubblici pieni di foto con bambini in costume da bagno…ecc.
Dobbiamo dare più peso alla privacy e alla cessione dei dati.
Dentro ci saranno anche alcuni video che proiettiamo durante gli incontri.
SI RICHIAMA TUTTI GLI UTENTI ALLA MASSIMA CONDIVISIONE!!! TUTTO QUELLO CHE LEGGERETE E’ UN GRANDE SFORZO CHE IL NOSTRO GRUPPO HA FATTO METTENDO IN CAMPO PROGRAMMATORI, WEBMASTER, SISTEMISTI, PEDAGOGISTI. GRAZIE PER IL VOSTRO CONTRIBUTO.
Antonello, che è in pista da almeno il 2004, (anno in cui scrive “U.K. on Acid”),
affronta molti argomenti che a sicurezzaminori stanno a cuore.
Sarete abituati a leggere argomenti ‘fastidiosi’ sul nostro sito e sul nostro canale telegram, al quale tra l’altro, invitiamo ad unirvi.
Perché fastidiosi? Perché sappiamo noi per primi che molti dei consigli che vi diamo comportano fatica e una piccola parte di studio e applicazione da parte nostra per filtrare i contenuti per i nostri figli.
In questo video, dove Antonello Cresti è stato intervistato nientemeno che dal canale Byoblu, possiamo avere un assaggio del suo pensiero. Vi invitiamo a vedere il filmato per intero e speriamo che tramite la pacatezza tecnica di Antonello Cresti possiate capire qualcosa in piu’ sulla ‘ musica ‘ TRAP che ascoltano i vostri figli.
Attualmente Antonello sta avviando un lavoro di confronto con i giovani nelle scuole e in altre sedi promuove il suo ultimo libro “ La scomparsa della musica. Musicologia col martello “
Vogliamo aggiungere una notizia su SPOTIFY, applicazione che la maggior parte dei vostri figli avrà:
Senza un account FAMIGLIA non sarà possibile filtrare i contenuti espliciti.
Per avere un account famiglia serviranno almeno 2 abbonamenti premium uno per il genitore e uno per il figlio.
Il genitore dovrà configurare il suo account come famiglia, attenzione un premium comune non puo’ diventare un account famiglia ma dovrà essere chiuso e riaperto come FAMIGLIA. Qua la documentazione.
la piattaforma di videogiochi steam rilascia un gioco in versione demo dello sviluppatore polacco CiastKu. Tgcom24 ironizza con ” progetto irriverente su cui … mettere le mani ” ” Diventerai cieco dicevano una volta i genitori “.
Perchè non c’è molto da ironizzare?
Perchè il gioco, non è sottoposto a Pegi e con nessuna limitazione nel download.
Protagonista della trama avvincente Winston Gay, un uomo a cui il governo corrotto ha confiscato la casa dopo essere accusato di rumori molesti dai vicini mentre si dava alle sue consuete pratiche autoerotiche. Ora Winston, vuole punire coloro che gli hanno portato via la sua dimora, distruggendo tutto ciò che gli capita a tiro nella cittadina di (indovinate?) Gay Bay.
Per appagare la sua sete di vendetta e distruzione, il caro Winston dovrà sfuggire alla polizia e potrà procurarsi piacere fino allo stremo dopo le sue scorribande, finendo per essere ricompensato anche con una serie di superpoteri quali il teletrasporto, una pistola nelle mutande e riuscire a ridurre la gravità.
Perchè scriviamo indignazione o promozione?
Perchè sono moltissimi i giochi a sfondo sessuale e/o criminale ai quali i nostri figli hanno accesso e sembra inutile scandalizzarsi per un gioco, in versione demo, cioè un’anteprima con magari solo uno schema….per questo sa di piu’ di promozione….
Qui il trailer video ufficiale del gioco:
Svariati sono i titoli per adulti, e noi, tutto sommato non siamo contrari, anche se un matto che si masturba ed entra in una chiesa è alquanto discutibile….
Ma non vogliamo creare un caso per il gioco sopra citato, ma evidenziare che sono molti i titoli…..
Ci chiediamo spesso se questa non è una guerra persa…. come mai voi che leggete non condividete l’articolo con persone che conoscete e che sapete avere bambini in rete e videogiocatori.
PER LA LEGGE ITALIANA PRIMA DEI 14 ANNI NON E’ POSSIBILE ACCETTARE LA NORMATIVA SULLA PRIVACY, QUESTO VUOL DIRE CHE SENZA UN PARENTAL CONTROL SUL DISPOSITIVO UN BAMBINO NON PUO’ AVERE UNA MAIL E DI CONSEGUENZA NON PUO? AVERE UN CELLULARE!!!
Siamo di nuovo qua a parlare di fenomeni, che tanto fenomeni non sono, e che catturano sempre di piu’ il tempo libero dei nostri ragazzi. Non sappiamo se avete letto il nostro articolo sulla trap.
La nostra redazione composta da amanti della “buona” musica e da musicisti, ha ascoltato molta trap per documentarsi, rischiando di vomitare molte volte, non solo per la bassa qualità compositiva e melodica ma soprattutto per i testi e le immagini dei video.
Questo genere che sta spopolando 8/18 è davvero un po’ pericoloso se non seguito? Oppure non ci sono problemi ed è solo una moda passeggiera?
Spotify (https://it.wikipedia.org/wiki/Spotify) tra i piu’ famosi servizi di musica streaming, pone solamente una piccola scritta ‘ explicit ‘ su brani che con i loro testi toccano tematiche veramente non adatte a un pubblico giovane. Il figo è chi ha scarpe da €500 chi ha soldi in tasca ricavati con lo spaccio, chi ha orologi da €10.000 ecc…
Se i genitori facessero rispettare le regole italiane ed europee già in vigore, un servizio come spotify non si potrebbe installare prima dei 16 anni, come WhatsApp, Facebook, Instagram e tutte quelle applicazioni che richiedono l’accettazione di una policy sul trattamento dei dati personali.
Il nostro intento è di far conoscere a tutti i genitori con figli in età, alcune informazioni che potrebbero ignorare per i più disparati motivi.
Una piccola new entry nel mondo della trap music, analizziamo un attimo lei ma invitiamo ad analizzarli tutti…per capire il messaggio che puo’ passare, o il messaggio che anche solo qualche ragazzino potrebbe raccogliere per sentirsi protagonista come nei testi dei loro cantanti preferiti.
Chadia Rodriguez
20 anni prodotta niente meno che da Big Fish tra i produttori piu’ influenti e rinomati in italia, pensare solo che era il producer di Manuel Agnelli a xfactor nella categoria under (ragazzini)
” Sì, perché tutti lo vogliono senza meritarselo.(NDR il successo) Vogliamo svoltare e vogliamo farlo nel minor tempo possibile. È una corsa al successo, vedi che gli altri hanno successo e allora lo vuoi anche tu, anche se non hai voglia di costruire davvero qualcosa. Nella musica bisogna lavorare duramente e tanto, e non è escluso che tu non ne abbia mai di successo.”
Chadia ha 2 video molto espliciti e uno dei 2 testi non adatto certo a ragazzini:
Lei è prodotta dalla Sony che dichieara sul suo sito:
Esce oggi, venerdì 11 gennaio, “Avere 20 anni”, l’Ep che racchiude tutti i brani di Chadia Rodriguez e che contiene anche il nuovo singolo “Sarebbe comodo” (prod. Big Fish), disponibile subito in radio e in digitale.
“Sarebbe comodo” è un brano autobiografico, un brano di impatto, che prende in pancia, che descrive una vita difficile, dalle scelte non immediate, ma che hanno reso Chadia una giovane donna libera e consapevole delle proprie potenzialità.
Il video, in uscita lunedì 14, semplice e d’impatto, vede una Chadia completamente inedita, in grado di mettere a nudo anche le emozioni più intime.
Sono tutti giochi di uccisioni, di guerra, di morte. Il primo un po’ in stile teste di cuoio, il secondo un po’ cartoon e l’ultimo (gta) proprio “assurdo” dove si puo’ fare tutto quello che una mente malata puo’ pensare, e nel caso siate ingenui e non abbiate in mente queste cose…bhè…è un buon posto per apprendere!! In questo gioco si “insegna” a rubare un auto, andare nel quartiere delle prostitute per caricarle in macchina, stuprarle ucciderle con una mazza da baseball, rubargli i soldi per poi andare nel quartiere degli spacciatori ad acquistare droga o ad investire i soldi ‘ trovati ‘ in qualche losco affare.
Fortnite è un gioco vietato ai minori di 12 anni, gli altri 2 ai minori di 18.
Non dovreste permettere di farci giocare bambini piccoli.
Quello che ci chiediamo è:
cosa succede se mettiamo 2 ore nelle cuffiette musica trap a un ragazzino di 10 anni, lo facciamo giocare un paio di orette a videogiochi violenti, e magari poi esce con la sua crew di amici e si sballano con purple drink? Si cocktail di codeina….non lo sapevate?
Allora vorremo invitare tutti ad una riflessione: tutti i nostri ragazzi sono a livelli differenti, dipendenti dalla tecnologia, da cose che spesso non riusciamo a capire o neanche ad individuare…
siete voi che date accesso alla rete ai vostri figli, con la scusa che sono fuori da soli o che volete stare tranquilli.
Si considera che siamo tutti online da neanche 20 anni e mai come in questo ventennio di connessione i bambini sono sottocontrollo: li accompagnamo a scuola, li riprendiamo, li portiamo all’attività sporitiva o artistica li riportiamo a casa… quando è che è indispensabile che il minore sia connesso? La risposta è mai.
Voi quante volte chiamate vostro figlio sul cellulare? Molti conoscenti mai…ma poi usano la scusa che almeno posso chiamarlo in qualunque momento….comunque non è necessaria la connessione dati ad internet per essere reperibile con un cellulare…
Molti ragazzi, neanche rispondono ai messaggi, infatti uno sviluppatore ha realizzato una app per obbligare il figlio a rispondere:
Vorremo concludere questo articolo evidenziano il social tik tok ex musically
Piace sempre ai piu’ piccoli… ma occhio perché soprattutto alle ragazzine che spesso imparano da piccolissime come ottenere like e cuoricini da i maschietti ovvero con balletti ammiccanti e sexy
I like e i cuoricini rilasciano endorfine è palese, studiato, una realtà:
Bene ci sono dei siti che mettono a disposizione tecnologia per far modo che: dalla tua cameretta tu possa imbastire uno spettacolo erotico in cambio di soldi……
Ebbene sì nella piccola webcam del tablet che avete regalato o del portatile, si possono collegare anche 5000 persone contemporaneamente e con pochi centesimi a testa raggiungere cifre notevoli per soddisfare la richiesta dell’ “performer” che si mostrerà o soddisferà i desideri degli spettatori.
Visto la età molto giovane di alcuni performers siamo sicuri che la selezione per l’iscrizione al servizio non sia così blindata…
Necessita soltanto di una mail e di un conto paypal……
Firenze, 21 novembre 2018 – Dal Chiantia Firenze. Continua purtroppo a rimbalzare nelle chat degli adolescenti il video dai contenuti pedopornografici che, prima apparso in una classe della scuola secondaria di primo grado di San Casciano Val di Pesa, adesso sta circolando anche nella nostra città. Sono sotto choc i genitori di una classe terza della media Beato Angelico. «Un video terribile. Non riuscirei mai e poi mai a rivederlo», dice una mamma. Tre i minorenni protagonisti: una femmina e due maschi. E tutti ben riconoscibili in volto. Le scene, ambientate in un esterno, forse un giardino pubblico, pare che siano state girate all’estero. Nonostante le denunce alla Polizia postale e il ‘reset’ dei cellulari dei ragazzini, continuano – ahinoi, – a ‘volare’ di chat in chat. «Il video – racconta la mamma – è finito proprio nella chat di scuola di mia figlia, che di fronte a quelle immagini è rimasta malissimo».
«Tutti i ragazzini sono molto scossi. Gli incontri con la Postale però sono serviti moltissimo, perché gli studenti hanno subito avvertito noi genitori e nessuno di loro ha condiviso quei minuti osceni». Ieri la rappresentante di classe è andata alla Postale. E la stessa cosa faranno, in questi giorni, gli altri genitori. «Da parte nostra – prosegue la mamma – abbiamo fatto cancellare quei video e siamo andati subito a scuola, dove è stato attivato il percorso con la docente che di solito tiene i contatti con la Postale e che si occupa dei progetti sull’argomento». Le famiglie hanno affrontato il tema coi figli, con tutta la delicatezza del caso.
«Abbiamo ribadito quanto sia pericoloso divulgare certi contenuti e li abbiamo messi in guardia anche su quelle foto stupide che ogni tanto i ragazzini tendono a farsi», prosegue la mamma. Gli studenti, purtroppo, quelle immagini se le sono viste piombare sullo schermo e, dunque, almeno in parte le hanno viste. «Immancabilmente», sospirano i genitori. Che pensano anche ai protagonisti di quel video hot: «Si vedono così bene in viso… Com’è possibile che ragazzini dell’età dei nostri figli diventino protagonisti di filmati hard?».
È allarmante la frequenza con cui si stanno verificando simili episodi. Un fenomeno che va di pari passo con l’uso, e spesso l’abuso, di internet da parte dei giovanissimi. Tutto si propaga via chat alla velocità della luce. Per questo le scuole sono sempre più in prima linea sul versante dell’educazione ad un uso consapevole delle tecnologie.
Nello slang americano il termine “trap” indica il luogo in cui avviene lo spaccio di droga. L’impressione, ascoltando una base trap, è quella di un ritmo più dilatato e privo del tradizionale andamento incalzante del rap. Si fa presto ad associare questa caratteristica a un immaginario sensoriale alterato dalle sostanze stupefacenti.
Potete fare questo esperimento: se avete un figlio tra gli 8 e i 16 anni chiedetegli se conosce uno tra questi artisti: Sfera Ebbasta, Dark Polo Gang, Ghali, Tedua.
La riflessione che vogliamo fare è sui testi di queste canzoni, che, se ascoltati da orecchie adolescenti, inesperte e incapaci di effettuare confronti, possono essere veramente nocivi. Un genitore può usare questi testi come spunto per creare un confronto o un momento di spiegazione su tematiche delicate, se l’età e la maturità del ragazzo lo permette, dato che è sempre difficile parlare di droga, sesso, violenza, guerra.
Trascriviamo un testo a caso tra tanti:
“ Nella tomba mi voglio portare soldi ed erba ma prima di andarci voglio uscire dalla merda Spiegarti com’è che vivo non credo che serva Hai presente un grammo? Pensa ad una serra
Panico si afferra al serra-manico rapido Sali sulla sella e scappiamo nel traffico più in fretta della gazzella, poi abbandoniamo il mezzo al primo angolo”…..
A metà degli anni 80’ se qualche ragazzino voleva venire a contatto con delle immagini violente poteva guardare Arancia meccanica o I guerrieri della notte, film che poi sono rimasti nella storia del Cinema. Ed erano comunque film. Adesso la violenza è servita in tutti i momenti, ad esempio attraverso videogiochi vietati ai minori, ma i genitori ignorano il PEGI del gioco, che è l’età alla quale è vietata la vendita. Giochi come GTA (pegi +18) o Call of Duty (pegi +16 o +18 dipende dalla versione), Fortnite (+12) sono ricchi di violenza, uccisioni e pertanto consigliamo veramente di vagliare l’eventualità di non far giocare i vostri bambini a giochi fuori dal Pegi di pertinenza.
Purtroppo, come abbiamo denunciato al Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza, sulla piattaforma Apple store nei giochi pegi +4 è vengono pubblicizzati giochi + 12.
Consigliamo inoltre di non far giocare bambini 0/12 con i cellulari se non in modalità aereo, perchè le microonde dei cellulari sono dannose per i cervelli protetti da ossa della testa non sviluppate dei piccoli.
Ritornando alla TRAP, ci sono artisti che girano video con auto della Polizia italiana mentre fumano spinelli seduti sul tetto dell’auto, istigando l’adolescente al disprezzo delle Forze dell’ordine.
Ragazzi che nei loro video inseriscono immagini con portabagagli delle auto pieni di contanti, rolex da 30.000€, droga, festini in posti fatiscenti o extralusso, dove il messaggio principale è: soldi facili e droga.
Negli ultimi mesi le cronache danno continuamente notizia di comportamenti violenti nelle scuole da parte degli studenti: professori contusi, denunce, sospensioni.
Siamo certi che l’aggressività, il non essere in grado di valutare i gesti di offesa o difesa, o l’incapacità di sopportare una frustrazione non siano anche il risultato del mix di tutti questi stimoli negativi che gli adolescenti subiscono? A tal proposito vi proponiamo una riflessione sulla scuola, sui giovani e sulla società del filosofo Umberto Galimberti.
Il sistema di classificazione in base all’età PEGI (Pan-European Game Information – Informazioni paneuropee sui giochi) aiuta i genitori europei a prendere decisioni informate sull’acquisto di videogiochi. È stato lanciato nella primavera del 2003 e ha sostituito le classificazioni in base all’età esistenti in alcuni paesi con un sistema unico usato ora in 30 Paesi europei (Austria, Danimarca, Ungheria, Lettonia, Norvegia, Slovenia, Belgio, Estonia, Islanda, Lituania, Polonia, Spagna, Bulgaria, Finlandia, Irlanda, Lussemburgo, Portogallo, Svezia, Cipro, Francia, Israele, Malta, Romania, Svizzera, Repubblica ceca, Grecia, Italia, Paesi Bassi, Repubblica slovacca e Regno Unito).
Il sistema riceve il supporto dei principali produttori di console, tra cui Sony, Microsoft e Nintendo, oltre che degli editori e degli sviluppatori di giochi interattivi di tutta Europa. Il sistema di classificazione in base all’età è stato creato dall’ISFE (International Software Federation of Europe – Federazione europea del software interattivo).
Qual è il significato delle classificazioni?
Le classificazioni PEGI sono riportate sul fronte e sul retro delle confezioni e indicano una delle seguenti età: 3, 7, 12, 16 e 18. Esse rappresentano un’indicazione affidabile sull’adeguatezza del contenuto del gioco in termini di protezione dei minori. La classificazione in base all’età non tiene conto del livello di difficoltà o delle abilità necessarie per utilizzare quel determinato gioco.
PEGI 3
Il contenuto dei giochi a cui è assegnata questa classificazione è ritenuto adatto a tutti i gruppi di età. Essi possono contenere violenza se inserita in un contesto comico (come le forme di violenza da cartoni animati tipiche di Bugs Bunny o Tom & Jerry). Il bambino non deve associare i personaggi presenti sullo schermo a personaggi della vita reale; essi devono essere totalmente di fantasia. Il gioco non deve contenere rumori o immagini che possano spaventare o impaurire i bambini piccoli. Non devono essere presenti espressioni volgari.
PEGI 7
I giochi che sarebbero classificati come 3 ma che contengono scene o rumori che potrebbero spaventare, possono essere considerati adatti per questa categoria.
PEGI 12
In questo gruppo di età rientrano i videogiochi che mostrano violenza leggermente più esplicita rivolta a personaggi di fantasia e/o violenza non esplicita rivolta a personaggi dall’aspetto umano o ad animali riconoscibili nonché i videogiochi che mostrano scene di nudo leggermente più esplicite. Le espressioni volgari non devono essere forti e non devono contenere imprecazioni a sfondo sessuale.
PEGI 16
Questa classificazione si applica quando la violenza (o l’attività sessuale) descritta raggiunge un livello simile a quello presente nella vita reale. I ragazzi di questo gruppo di età devono essere anche in grado di gestire un linguaggio molto più scurrile, il concetto dell’uso del tabacco e delle droghe e la descrizione di attività criminali.
PEGI 18
La classificazione per soli adulti si applica quando la violenza raggiunge un livello tale da diventare rappresentazione di violenza grave e/o da includere elementi di tipi specifici di violenza. La violenza grave è molto difficile da definire in quanto può spesso essere molto soggettiva, ma in termini generali la si può classificare come la rappresentazione di un tipo di violenza che farebbe provare a chi la vede un sentimento di repulsione.
I descrittori presenti sul retro della confezione indicano i motivi principali per cui un gioco è stato classificato in un determinato modo. Vi sono otto descrittori: violenza, linguaggio scurrile, paura, droga, sesso, discriminazione, gioco d’azzardo e gioco on line con altre persone.
Linguaggio scurrile
Gioco che contiene espressioni volgari
Discriminazione
Gioco che contiene scene di discriminazione o materiale che possa incoraggiarla
Droghe
Gioco che fa riferimento a o rappresenta l’uso di droghe
Paura
Gioco che può allarmare o spaventare i bambini
Gioco d’azzardo
Gioco che incoraggia o insegna a giocare d’azzardo
Sesso
Gioco che contiene scene di nudo e/o comportamenti sessuali o riferimenti sessuali
Molti siti web e servizi on line contengono piccoli giochi; l’etichetta PEGI OK è stata creata per questo settore in rapida espansione. Quando a un piccolo gioco on line su un sito web viene attribuita l’etichetta “PEGI OK”, significa che il gioco può essere utilizzato senza problemi da giocatori di tutte le età, in quanto non contiene nulla di potenzialmente inadatto a determinati giocatori.
Etichetta PEGI OK:
Al gestore di un sito web o di un portale dedicato ai giochi è concesso l’uso dell’etichetta PEGI OK in base a una dichiarazione fatta a PEGI che il gioco non contiene alcun materiale che richieda una classificazione formale.
Per essere idoneo all’etichetta PEGI OK un gioco NON deve contenere nessuno dei seguenti elementi:
violenza
attività sessuali o allusioni sessuali
scene di nudo
linguaggio scurrile
gioco d’azzardo
promozione o uso di droghe
promozione di alcool o tabacco
scene spaventose
Se il gioco contiene tali elementi, esso deve essere classificato in base all’età mediante il sistema di classificazione PEGI standard. Il gioco riceve in tal caso una normale classificazione PEGI (3, 7, 12, 16 o 18), costituita da un’etichetta di classificazione in base all’età e dai descrittori di contenuto. Ciò è valido anche nel caso in cui il gioco occasionale possa essere scaricato sul computer di un cliente.
Titolare e amministratori
ISFE
Il sistema PEGI è stato creato da e appartiene all’ISFE (Interactive Software Federations of Europe), che ha sede in Belgio. L’ISFE è stata creata nel 1998 per rappresentare gli interessi del settore del software interattivo nei confronti dell’Unione europea e delle istituzioni internazionali. L’ISFE ha affidato la gestione quotidiana e lo sviluppo del sistema a un ente indipendente chiamato PEGI S.A.; si tratta di un’organizzazione non-profit a scopo sociale.
Il NICAM (Netherlands Institute for the Classification of Audiovisual Media – Istituto olandese per la classificazione dei mezzi audiovisivi) è uno dei due enti indipendenti che amministrano il sistema per conto di PEGI. Tra i compiti del NICAM vi è la verifica che i giochi 3 e 7 seguano i criteri PEGI, la formazione, l’archiviazione dei giochi PEGI e la concessione di licenze PEGI.
Il Video Standards Council (Consiglio per le norme video) è il secondo amministratore del PEGI e ha sede nel Regno Unito. Il VSC verifica che i giochi rivolti a età superiori, classificati come 12, 16 e 18 seguano i criteri PEGI. Il VSC è stato creato come ente non-profit con lo scopo di sviluppare e controllare un Codice di condotta progettato per promuovere standard elevati nell’ambito delle industrie di videogiochi e giochi per computer. I membri del VSC appartengono a tutti i settori di questa industria e, per quanto riguarda i rivenditori, rappresentano oltre 10.000 punti vendita in tutto il Regno Unito.
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